Nair
Nel sito dell’artista italo-egiziana Nair si legge: «ITHACA è una metafora - ispirata all'omonima lirica del poeta greco Konstantinos Kavafis - sul senso della vita, intesa come viaggio verso una meta raggiungibile dopo lunghe peregrinazioni (“'Ithaca” funge da stimolo per il viaggio: vale la pena raggiungerla per tutto ciò che si è vissuto per arrivarci)».
Nair stessa deve probabilmente aver a lungo peregrinato tra ricerca musicale e studio del proprio amato strumento, il pianoforte, se sono passati quasi sei anni tra la pubblicazione del suo disco d’esordio Sunrise e l’uscita di questo Ithaca. Non è stato però tempo passato invano, perché questa vocalist dalla voce incredibile e dotata di un’estensione vocale di ben quattro ottave, con questa sua nuova opera non si è certamente limitata a dar sfoggio delle proprie invidiabili doti, ma ha saputo comporre brani intensi e musicalmente molto suggestivi. Indubbiamente il disco è costruito intorno alla sua voce meravigliosa, qui per scelta supportata da un’orchestra guidata dal maestro Fio Zanotti e da un’accurata e ben calibrata elettronica, però non sono stati per nulla trascurati i testi. Ne deriva una piacevolezza d’ascolto difficilmente traducibile a parole, c’è come un senso di freschezza, di ariosità, di ampi spazi liberi, di un’azione mai doma verso un agognato luogo di ristoro dell’anima che attraversa tutto l’album.
Il disco stesso può ricondursi a viaggio nel viaggio, ed eccoci allora passare attraverso canzoni spesso molto diverse fra loro, quasi appartenessero a mondi musicali totalmente differenti e distinti, un cammino dal quale si esce comunque appagati. Penso che Ithaca, il brano che dà il titolo all’album, sia in tal senso uno dei più esemplificativi di quest’accuratissimo gioco basato sui contrasti, per il continuo altalenarsi, quasi fosse il moto ondoso di un agitato mare avviene all’interno dello stesso brano. Qui convivono appunto sentimenti opposti che s’incontrano e si scontrano: «Ma quello che cerco corre sempre a un miglio da me. / Ma quell’orizzonte mi attrae, brucia dentro, mi riporta via. / Vorrei appendere quel timone tutto muove e spinge più in là. / Il deserto, il mare aperto attraverserò». E questo accade anche musicalmente, nell’alternarsi di momenti di quiete e di rabbiose aperture, c’è si malinconia di un passato lontano ma anche vivido desiderio di un luminoso futuro.
Ancora sui contrasti è giocato ad esempio Estasi, brano introdotto e costruito su insistenti percussioni in stile rock, che s’incontrano/scontrano ancora una volta con delicatissimi e sinfonici inserti di archi ed in cui il canto a volte si fa sussurro, a volte gridata invocazione. Ancora di contrasti vive Stati d’animo, in cui versi rivolti alla propria interiorità («Ho basse e alte maree nell’anima. Vorrei ancorare il mio umore precario al fondo. / Sempre in bilico fra estate inverno, così fra andare e restare qui») si scontrano con una melodia luminosa e solare. Stesso discorso vale per Forte e fragile, cantata in modo spensierato quasi da innocente ragazzina. Altrove è invece il tono epico a prevalere come in Canto, brano sul tema dell’amore universale, dal cui ascolto non può non venire in mente il brano My heart will go on del film Titanic - non perché ne sia un clone, ma perché potrebbe essere la meravigliosa colonna sonora di un qualche kolossal: qui la voce di Nair riesce davvero a far palpitare il cuore dell’ascoltatore per tutta la durata del pezzo, fino all’originale chiusura.
Come non citare poi il brano che chiude l’album prima delle due bonus-tracks (le versioni inglesi a firma Robert Burchill di Folle e sublime e Canto), la struggente chiusura soul, inaspettatamente “black”, di Only why, che potrebbe far preludere a un nuovo percorso artistico di Nair che, approdata a Ithaca con questo suo secondo album, è forse già pronta a salpare verso altre isole, nuovi mondi da esplorare. Non ci resterà allora che seguirla.
01. Questa è la vita
02. Tempo
03. Oltre
04. Ithaca
05. Canto
06. Piena armonia
07. Estasi
08. Stati d’animo
09. Folle e sublime
10. Solitudini
11. Forte e fragile
12. Only why - Sogno
13. Dreamland (bonus track)
14. Song of songs (bonus track)
Nair: piano lead, cori, arrangiamenti vocali Fio Zanotti: piano contrappunto, guitar, balalaika, programmino Massimo Zanotti: fiati Luca Valsiglio: programmino Andrea Tipodi: programming Michele Scarabattoli: programming Cristian Lisi: programming