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Fabio Abate

Itinerario precario

Un album, questo di Fabio Abate, “figlioccio” di Carmen Consoli, sia artisticamente che per origini geografiche, che non lascia assolutamente indifferenti e che fa respirare in sé echi passati della melodia “ben fatta” italiana e il ruvido e lo struggente di artisti come Jeff Buckley che hanno accompagnato la crescita del cantautore catanese.

Itinerario precario è una scatola di pensieri e riflessioni; pochi ricordi, perché a detta del cantautore siciliano stesso, l’immaginazione del “reale” è stata il trascinatore di questa storia musicale.

Sfumature e profumi hanno sentori dell’isola da cui proviene; le corde degli strumenti danzano insieme alle parole che accompagnano i percorsi là dove sono più dolci e intimi, come in “Senza farsi male”, brano che la sua stessa produttrice Carmen Consoli ha scelto per interpretarlo nella colonna sonora del film di Maria Sole Tognazzi, “L’uomo che ama” (con Monica Bellucci e Pierfrancesco Favino); pezzo che è stato candidato come miglior canzone originale al David di Donatello 2009 e ai Nastri D'Argento 2009.

Una raffinata ricerca musicale che risente sicuramente degli arrangiamenti di Massimo Roccaforte e Puccio Castrogiovanni (Lautari) con l’utilizzo di sonorità tanto raffinate quanto strizzanti l’occhiolino al sound etnico mediterraneo.

Tocchi di leggero sirtaki (“Angela”) qua e là si alternano a sonorità world music o blues (“Maddalena”) quasi a creare l’idea di una musica in movimento, in viaggio, contaminata dalla tradizione popolare e dai suoi molteplici strumenti (vedi la zampogna in “Povero pagliaccio”).

Non meno profondi ed emozionanti sono i testi che respirano di storie che per quanto comuni sono intense e fotografate da una mano che come quella di un pittore sa cogliere i colori e i particolari, dando loro sfumature personalissime  anche quando si descrive «un amore semplice e spensierato che, se vissuto con passione intensa, può riuscire a toglierti il fiato» (così si è espressa la sua produttrice presentando il primo singolo “Angela” estratto dall’album).

In un verso di “Precario” sembra essere contenuta la personalità musicale di questa promessa artistica: «Ho trovato la strada per il mio cammino tra le mani di una musa che dipinge il mio destino»; la libertà ispiratrice che ti fa raccontare (o meglio ancora dipingere) la realtà senza imposizioni e ti fa dire quello che pensi affinché possa scatenare in chi ti ascolta, ti legge o ti guarda, una riflessione, una pausa.

E tra le muse ispiratrici c’è sicuramente la donna che in più di un brano fa capolino nel disco col la sua profonda intimità ma anche e soprattutto con la sua inebriante femminilità fatta di gesti, segni, agire e reagire, ma in un alone sempre romantico, sospeso nella poesia che suscita in chi la cerca, la ama e la desidera.

Fabio Abate è il risultato di se stesso, delle sue origini (famiglia di musicisti) e non esclusivamente di un incontro fortunato che però ha il merito di aver fatto da chioccia (in un’aia “libera”) ad un talento che, se già lo ha fatto nelle esibizioni live, dimostrerà tutto il suo valore a chi vorrà ascoltarlo in questo suo primo lavoro.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Massimo Roccaforte – Puccio Castrogiovanni
  • Anno: 2010
  • Durata: 28:08
  • Etichetta: Narciso Records

Elenco delle tracce

01. Precario

02. Davanti a te

03. Povero pagliaccio

04. La bestia che c’è in noi

05. Guapo

06. Angela

07. Maddalena

08. Senza farsi male

Brani migliori

  1. La bestia che c’è in noi
  2. Senza farsi male

Musicisti

Fabio Abate – voce, bouzuki, chitarre, basso, piano, organetto Gionni Allegra– contrabbasso Giuseppe Nicotra – chitarre Enrico Luca – flauto Salvo Farruggio – batteria Daniele Zappalà – tromba Giuseppe Liggieri – trombone Antonio Vitali – tromba  Puccio Castrogiovanni – mandolini, zampogna, fisarmonica, mandoloncello, fischio, piano Rodhes, banjo Adriano Murania – violino Alfio Antico – tamburo Carmen Consoli – basso elettrico, bouzuki, chitarra elettrica Giovanni Caruso  – percussioni Enzo Di Vita – batteria Salvo Baffumo – contrabbasso Vincenzo Cavalli – fischio Massimo Roccaforte  – cori, piano Rodhes, hammond, bouzuki Roberto Fuzio – cori Nello Toscano – contabbasso