Roberto Negro
Con un titolo che ci viene da definire alla Tom Waits, Roberto Negro firma il suo primo album in solo. Strana storia quella del pianista, nato a Torino nel 1981 ma cresciuto a Kinshasa, per trasferirsi poi in Francia, e specificatamente a Parigi da una decina d’anni a questa parte. Qui si è fatto le ossa, affermandosi via via come uno dei giovani jazzisti (con tutti gli annessi e connessi) più inventivi e originali, “di testa”, vien da dire, del panorama continentale. Testa, il Nostro, ne dimostra anche in questo suo nuovo lavoro, registrato a cavallo fra 2017 e 2018 parte in studio, parte dal vivo e parte fra le mura domestiche, operando poi una massiccia opera di aggiunta di tracce elettroniche, senza per questo perdere di vista un disegno complessivo che di fatto sembra risiedere in un tono meditato, calibrato, sorvegliato, come distillato, anche se è indubbio che proprio le parti elettroniche (non di rado di ordito percussivo) finiscano per rinvigorire la suddescrittta temperatura di base.
C’è quindi varietà, e articolazione, però nella coerenza. I momenti solo pianistici, comunque prevalenti, sono attraversati da un forte senso di autorappresentazione, però senza proclami, anzi di estremo pudore, una sorta di ritegno emotivo che a volte sembra quasi bloccarne le potenziali evoluzioni. Qua e là si intuisce anche qualche eccesso di misura nel definire il tessuto narrativo dei vari brani, come accade, per esempio, con certe iterazioni fin troppo insistite in Scaramouche, il marcato minimalismo e i silenzi di Gio, la nebbiosità elettronica di Beaumarché. C’è tuttavia un’idea forte, nel disco, ed è ciò che più rimane in mente ad ascolto ultimato. I risultati sono sempre migliorabili (negli ultimi anni Negro ci ha dato del resto ripetute dimostrazioni del suo spiccato talento), ma se un artista ha delle idee, quelle lo salveranno sempre (o quasi).
http://www.camjazz.com/releases/8052405143457-kings-and-bastards-cd.html
01. Fahrenheit 0.2 - Grande Assaly
02. Kings & Bastards
03. François il riformista
04. Mbah il supremo
05. Fahrenheit 1.7
06. Lemba
07. Boboto
08. Horik il feroce
09. Scaramouche
10. Qin il leghista
11. Il Gattopardo
12. Gio
13. Beaumarché
Roberto Negro: pianoforte, piano preparato, elettronica