Valentina Gravili
Anni fa, Franco Battiato dichiarava di trovarsi “Come un cammello in una grondaia”, ad indicare il suo essere fuori luogo, costretto in un mondo angusto nel quale non si sentiva a suo agio. Oggi Valentina Gravili usa un'immagine simile nel titolo del suo nuovo disco. L'animale è un altro, ma il senso di smarrimento lo stesso: «smarrita come un impiegato occidentale in una multinazionale giapponese», canta nella title track, canzone che ricorda alcune atmosfere stranianti alla Amélie Nothomb.
La cantautrice pugliese era stata protagonista, ormai diverso tempo fa, di un disco d'esordio tanto promettente quanto precoce, così precoce da dover aspettare dieci anni prima di pubblicare il secondo, ed essere ancora una giovanissima cantautrice. Oggi torna alla discografia con un lavoro che ne è la continuazione, ma che non può che tenere conto della sua crescita umana e artistica: qui la capacità di scrittura che già si era vista in precedenza raggiunge una semplicità che è frutto di un buon lavoro di lima, e si arricchisce di ironia e di uno sguardo più ampio, che abbraccia il mondo con la sua varia e variegata umanità. L'urgenza lirica (comunque presente, come nell'intensa e ipnotica La casa nel bosco) del primo disco lascia infatti il posto ad una vocazione narrativa più spiccata e visionaria (B. B., L'uomo dei bonsai, John e Yoko, Nena), che le permette di raccontare storie che traggono spunto da situazioni letterarie o reali, e personaggi più stravaganti o anche comuni, con un misto di ironia e pietas.
Insieme a qualche brano leggermente più “tirato”, come La malafede, il disco scorre tra ballate pop-rock con un tocco di psichedelia, eleganti e raffinate, cantate con garbo e una voce calda e levigata. Anche l'arrangiamento contribuisce a dare al disco una forma uniforme e coerente con le parole cantate, grazie anche all'uso di sintetizzatori, che tuttavia non tolgono protagonismo alle chitarre.
Valentina Gravili con questo disco ci offre la sua visione del mondo, presentandocelo con le sue contraddizioni e le sue difficoltà, ma senza mai cadere nell'amarezza o nella rassegnazione. Anzi, il disco è pervaso da una solarità mediterranea che si percepisce al primo ascolto: i suoi personaggi si barcamenano, né più né meno come ciascuno di noi, in un mondo che presenta piccole insidie quotidiane che ne minano la libertà e l'espressione, nella speranza di potersi presto rigettare in mare aperto, habitat naturale di balene e affini.
Un disco decisamente interessante, peraltro in download gratuito nel sito web della cantautrice.
01. Avvenne ad un tratto
02. L'uomo dei bonsai
03. La balena nel Tamigi
04. Nena
05. La malafede
06. B. B.
07. Cellophan
08. C'è stato un tempo in cui Spess ballava
09. John e Yoko
10. La casa nel bosco
Valentina Gravili: voce, chitarre Amerigo Verardi: chitarre, dulcimer, zither, sintetizzatori, percussioni Silvio Trisciuzzi: basso e sintetizzatori Max Baldassarre: batteria, percussioni, sintetizzatori, chitarre, cori, percussioni Giovanni De Leonardis: chitarre Alberto Sorrentino: chitarre Andrea Bianchi: chitarre Marco Di Pietrantonio: basso