Rio '05
È una mossa coraggiosa quella dei lodigiani Rio '05. Perché un album come questo, interamente affidato a un rock trio, oltretutto cantato interamente in italiano senza altre sonorità, non è da tutti. I Rio '05 portano l'ascoltatore in un mondo particolare, dove c'è un odore di campagna dura, sporca, che impone sacrifici dalla mattina alla sera. E in cui il musicista non è quello delle feste sull'aia, ma il cantore di brani che non rilassano e tengono alta la tensione. Tutto sta a mantenere un buon livello creativo per dieci tracce, cosa che riesce solo in parte.
Prendiamo però quello che di buono “La campagna è uguale per tutti” propone. Innanzitutto una forte energia, seguita da un'onestà di intenzioni che si misura in ogni traccia. Poi alcuni tracce, e partiamo dalla fine con Fragile, che inizia con un lungo strumentale di ottima fattura, per proseguire con Lusitania, un momento melodico e più soft, quasi un'isola all'interno del lavoro, e Slot Machine Blues, che tratta in modo originale il genere che viene da oltre oceano.
A breve distanza temporale dall'album ecco che il gruppo propone un Ep con alcuni innesti sonori come le voci femminili, i fiati e le tastiere. L'atmosfera cambia leggermente, la cappa di rock che aleggiava nel precedente album, lascia spazio ad alcuni momenti country e tex mex che si evidenziano nella lenta e apprezzabile Un'altra estate.
La campagna è uguale per tutti
01. Il dolore
02. Annarella
03. Slot Machine Blues
04. la casa di Mara
05. Treno di parole
06. Villanterio
07. Lusitania
08. Deserto bianco
09. Fragile
10. La ragazza del fiume
11. Fragile
Forse un'estate
01. La giusta distanza
02. La nevicata dell'ottantacinque
03. Un giorno
04. Un'estate muta
Carlo Sirello:chitarra e voce Stefano Moroni: batteria Camillo Quardaroli: basso (in Forse un'estate) Gianni Satta: tromba e flicorno Marcella Casciaro: voce Raffaella De Stefano: voce Simone Pozzini: tastiere, archi, fiati