Fabio Zuffanti
Questo disco si presenta come un mezzo inganno. Cover – lo vedete da voi - e titolo – La Foce del Ladrone - ci presentano una perfetta parodia del seminale La Voce del Padrone di Franco Battiato. Benissimo, eh. Ma non c'è niente che caratterizzi quest'album come tale, o come apparentabile o persino opposto (a parte le citazioni nella traccia d'apertura, ok). Icona dell'ultima generazione del prog italiano (notare la militanza nei Finisterre e la collaborazione con Franz Di Cioccio, ma anche puntate nell'elettronica), Fabio Zuffanti sceglie la forma-canzone, il pop d'autore. Arrangiamenti rondi, produzione sublime, mestiere, dedizione e voglia di fare. Tutto tragicamente sabotato da liriche farraginose e descrittive, e da uninterpretazione anonima. Ma andiamo con ordine.
1986 (On a solitary beach) inaugura l'album, come già fatto notare, con il tocco etereo di un Battiato, imbastendo una ricerca di identità che si snoda attraverso una serie di flashback. Musica Strana è l'orecchiabile manifesto del nostro (Dalì permettendo), della sua integrità artistica e del suo astio verso i luoghi comuni che strozzano il mercato musicale. Se c'è lei si fa aerea, il fine arrangiamento d'archi suggella un amore che infrange la monotonia “borghese” del quotidiano. In Lunar Park torna lo Zuffanti più danzereccio ed elettronico, collageando con salacia le più bieche banalità sull'universo, mentre con coraggio Una nuova stagione (seguito ideale della precedente) apre con un incipit cameristico e si posiziona su una più coinvolgente coda strumentale, stringendola a un rinnovamento intimo. In In cantina si respira aria da “giornata uggiosa”, in uno squarcio ironico di vita casalinga opposto al lirismo onirico di Capo Nord. Chiusa con It's time to land, 4/4 radiofonicissimo a metà tra metamusicale, sociologia e amarcord musicali.
A fine album, la domanda nasce spontanea: perché è mancato il lavoro di levigatura delle parti comunicativamente più evidenti (quindi, per estensione, più pop) del “prodotto”-canzone” - ergo testi e voce? E, infine (ancora): perché scomodare Battiato? C'è una crepa sul muro, e sorge il sospetto che il tutto sia un arzigogolatissimo scherzo.
01. 1986 (On a solitary beach)
02. Musica strana
03. Se c'è lei
04. Lunar Park
05. Una nuova stagione
06. In cantina
07. Capo Nord
08. It's time to land