Elena Sanchi
Non fermarsi, comunque andare, cercando, ricercando, trovando dentro sé il senso da infondere alla propria musica che poi, alla fine, è l’espressione più autentica del proprio essere. È questo, in breve, il ritratto di Elena Sanchi, cantautrice riminese che in occasione della pubblicazione del terzo album va ad aggiungere un nuovo tassello al suo viaggio artistico costantemente in divenire.
La lingua del bacio, rispetto ai due precedenti lavori (Cuore migrante del 2015 e Risvegli del 2018), scaturisce da una situazione interiore diversa, quella dell’isolamento e del silenzio provati durante il periodo pandemico, che le ha acceso nel profondo una necessità: scrivere di amore, l’unico sentimento per cui vale la pena vivere. La consapevolezza di Elena si è fatta forte, soprattutto per quanto riguarda il suo potenziale sia compositivo sia vocale. Si avverte – e pure tanto – che è arrivato per lei il momento di accettarsi così com’è, di amarsi totalmente anche nelle imperfezioni che possono diventare punti di forza e unicità. Nella sua sconcertante fragilità, Elena possiede un coraggio incredibile che solo una passione ancora più incredibile può alimentare.
Insieme al poliedrico Alberto Melloni, arrangiatore e produttore musicale del progetto, ha creato otto brani che innanzitutto racchiudono un sogno, il suo sogno, tenuto acceso quotidianamente, giorno dopo giorno, da quindici anni a questa parte. In equilibrio tra melodia, elettronica e sprazzi dance (Melloni tira fuori il DJ che è in lui), le canzoni si inanellano l’una con l’altra creando un quadro sonoro denso e intenso, a tratti rarefatto, a tratti definito, in cui la delicata voce della Sanchi serpeggia con grazia ed equilibrio, riuscendo a evocare, suggestionare, emozionare e addirittura far ballare. Apre il disco Non dimenticare, sospesa ed eterea, notturna e d’effetto, a cui fanno seguito le ritmate Diavoli notturni e Dimmi chi sei o l’incisiva Sono viva e la conclusiva Aria in cui lascia a chi ascolta – ma in primis a sé stessa – un bellissimo messaggio proveniente dal suo δαίμων (guida divina): «abbi cura di splendere, sempre fedele a ciò che sei».
Foto di Annamaria Amura
01. Non dimenticare
02. Diavoli notturni
03. Lontano da qui
04. Un nuovo giorno
05. Dimmi chi sei
06. Nonostante tutto
07. Sono viva
08. Aria
Alberto Melloni: synth, tastiere, chitarra elettrica (3) - Diego Brancaccio: organo (1, 6), pianoforte (3, 4, 7, 8) - Nicolas Micheli: chitarra acustica (3, 6, 8) - Matteo Pantaleoni: batteria (3, 6, 7, 8) - Davide Battistelli: batteria (4)