Susanna Parigi
Lella Costa, Gianna Schelotto, Pamela Villoresi, Ottavia Piccolo, Teresa De Sio, Curzia Ferrari, Nerina Morotti, H. E. R. sono le ospiti d’onore di un disco che già dal titolo si propone di indagare quell’essenza del femminile che si tramanda da secoli e che è giunta a formare il mosaico variegato che sono le donne di oggi, e di cui le ospiti del disco (e del suo contenuto multimediale) sono alcuni dei tasselli, delle declinazioni possibili. Tutte differenti eppure legate da un elemento comune, non sempre decifrabile, come il Nushu: lingua antica e segreta conosciuta e trasmessa in Cina solo dalle donne, ispirazione e collante delle dieci canzoni di questo lavoro.
Il disco intero appare un invito alle donne a non lasciarsi sfuggire l’elemento primario e prezioso che le costituisce, e a conservarne la consapevolezza, perché “il segreto esige memoria infallibile” (Il suono e l’invisibile). “Dalle donne della mia famiglia so com’era il mondo” canta Susanna in Liquida, una canzone che è una dichiarazione di intenti e che apre un disco in cui si sente forte il senso di ancestrale identificazione e continuità tra le donne di varie generazioni (“Sono, fui e sarò”). Un passaggio di consegne espresso anche dal video della canzone, incluso nel CD, che unisce donne di varie età, famose o sconosciute. Tuttavia essere donna significa anche trovarsi a disagio in un mondo che spesso è percepito come una prigione (“Tu hurles ta rage dans ta cage”, Petite Madone) e nel quale si fatica a negoziare un’identità tra come noi ci vediamo e la percezione che si ha di noi (Così è se vi pare), o a rapportarsi con un universo maschile che talvolta può apparire distante o grottesco (L’uomo senza qualità) ma da cui pure si desidera attenzione (Ma tu dormi). Un mondo in cui il dolore è parte di noi, e quindi non si può eliminare, ma solo, semmai, accettare e poi superare (La città senza porte).
Il disco è dunque denso di spunti, come tutti i lavori di Susanna Parigi, ma anche tematicamente omogeneo e con un'identità forte. Allo stesso tempo è vario, forse più che i precedenti, dal punto di vista musicale: ritmico, melodico, di arrangiamento e strumentale. In quanto al canto, si nota un progressivo affinamento se non della tecnica, che Susanna Parigi padroneggia da sempre, dal punto di vista interpretativo. La voce della cantautrice si è arricchita di sfumature che sanno esprimere in modo convincente tutta la gamma di sentimenti che emergono nel disco. Dalla levità al dolore, dal candore all’ironia, dall’erotismo alla riflessività. Grazie anche a un lavoro sulle note gravi iniziato con il disco precedente e che qui raccoglie pienamente i suoi frutti in termini di calore e rotondità. Una voce che ricompone la dicotomia solo apparente tra afflato spirituale, magma dei sensi e passione umana e civile (vedi l'attenzione alle persone affette da autismo con lo spazio dato alla onlus ANGSA Lombardia). Tre aspetti della stessa personalità complessa di un’artista che con questo lavoro conferma di avere una rara capacità di scrittura e una grande maturità artistica. Consigliato a chi sostiene che alla musica cantautorale resta poco da dire.
01. Liquida
02. Così è se vi pare
03. Crudo
04. Ma tu dormi
05. Una certa esaltazione di vivere
06. Petite Madone
07. L’uomo senza qualità
08. La città senza porte
09. Il suono e l’invisibile
10. Volesse il cielo
Contenuti multimediali: contributi di Gianna Schelotto, Pamela Villoresi, Ottavia Piccolo, Teresa De Sio, Curzia Ferrari, Nerina Morotti, H. E. R. + videoclip Liquida.
Susanna Parigi: voce, pianoforte, clavicembalo e fisarmonica
Matteo Giudici: chitarre
Ivan Ciccarelli: percussioni e batteria
Roberto Olzer: pianoforte
Nicola Stranieri: batteria
Roberto Mattei: contrabbasso
Massimo Mariani: chitarra
Mercello Schena: batteria
Aurora Bisanti: violino
Alice Bisanti: viola
Valentino Corvino: violino
Yuriko Mikami: violoncello
Lella Costa: voce recitante in 01
Arké String Quartet: archi in 05
Ferruccio Spinetti: pianoforte in 09