Je Ne T’Aime Plus
Parlare di un album come La
logica della Rivincita è quasi come narrare ad un figlio chi fosse il
proprio padre che non ha mai conosciuto, ma significa anche raccontargli di
quattro zii affettuosi che lo hanno cresciuto amorevolmente, premurosamente,
probabilmente facendo molta forza su sé stessi, ma con l’intento deciso e certo
che “dovesse” esistere.
Nessuna operazione commerciale,
sia chiaro, del resto i quattro Je Ne T’Aime Plus già da tempo
hanno intrapreso altre avventure musicali, e neppure alcun innaturale “copia e
incolla”: le tracce vocali già registrate da Bruno Fraschini attendevano solo
che gli strumenti le rivestissero, l’album era già stato, di fatto, creato;
occorreva solo la motivazione per pubblicarlo, dopo che l’autore dei testi
aveva intrapreso un viaggio tragico e senza ritorno.
E la motivazione la si può
leggere nel titolo; una rivincita contro il dolore, contro il destino, contro
la fine di un sodalizio, fondamentalmente umano, e poi, solo poi, musicale, che
aveva appena iniziato a produrre i suoi frutti artistici; dieci tracce che
definiscono in modo chiaro lo stile della band, dieci tracce, in parte ancora
“grezze”, che probabilmente sarebbero state in qualche modo modificate in
alcuni dettagli, ma che raccontano di un gruppo dalla forte e precisa
personalità, che conferma le già ottime impressioni suscitate dall’album di
debutto.
La miscela è acida, cupa, le
chitarre nervose, aspre, i testi molto intimi, quasi privati, duri e
malinconici nel contempo; difficile, certo, non legarli a quanto accaduto, ma
non è certo questa la sola chiave di lettura: questa è una band che non cede
alla banalità degli eventi, ma scava nel profondo, che non cerca il consenso
del “facile ascolto” ma chiede, con urgenza, attenzione, passione e
condivisione.
Album necessariamente “segnato”,
e non poteva essere diversamente, perché quando l’arte viene toccata così da
vicino dalla tragedia, non può restare ad essa indifferente. E nella stessa,
coerente, logica rientra anche la scelta di congedarsi, come band, lasciando a
Max, Carlo, Gianluca e Stefano la responsabilità di portare nei lavori futuri
un pezzettino di quella che è stata, comunque, un’avventura meravigliosa.
01. L’aridità
02. La terra trema
03. 65140
04. Amore in castigo
05. Della carne
06. La catena del rancore
07. Piccolo animale feroce
08. Bravo
09. Sai qual è il mio nome?
10. Di nuovo
Bruno Fraschini: voce
Max Carinelli: chitarre
Carlo Sirello: chitarre
Gianluca Buoncompagni: basso
Stefano Moroni: batteria
Simeone Pozzini: pianoforte
Gianni Satta: tromba