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Tiziano Cantatore

La luna del giorno dopo

Il mese scorso è comparsa nei nostri cieli la “tredicesima luna” o “superluna”: agosto 2023 ha infatti visto due pleniluni – fenomeno, questo, che si verifica ogni due anni e mezzo - e nel secondo di essi il satellite ha raggiunto il perigeo, cioè il momento di massimo avvicinamento alla Terra, mostrando tutto il suo splendente fascino notturno. La luna è un elemento naturale che da sempre ha ispirato gli artisti, dato che è connesso al lato emotivo della vita ed è legato alle tradizioni e a rituali ancestrali. E “la luna del giorno dopo” è quella che, per gli antichi popoli, rinasceva dopo essere morta il giorno precedente, in un continuo ciclo di rinnovamento: questa leggenda ha ispirato il titolo del nuovo album di Tiziano Cantatore.

Il progetto discografico è un’autentica lettera d’amore alla musica Americana con la “A” maiuscola, vale a dire quella che affonda le sue radici nel folk e nel country delle origini. Con questo lavoro Cantatore vuole rendere omaggio ai grandi songwriters statunitensi e alle sonorità che da sempre scorrono nella sua vena artistica: La luna del giorno dopo è infatti un album intriso di passione e ammirazione per il cantautorato a stelle e strisce, quello rappresentato da personaggi come John Prine, Townes Van Zandt e Dave Alvin. Il disco è stato realizzato con l’apporto di un ensemble di validi musicisti che comprende collaboratori “storici”, familiari ed amici: tra i tanti citiamo il polistrumentista Davide Cantatore (pianoforte, organo Hammond, accordion, tastiere, fiati, cori, arrangiamenti e produzione artistica), Matteo Cantatore alla batteria e alle percussioni, Fabrizio “Buddy Walkin” Di Stefano (basso elettrico, fretless bass, contrabbasso e percussioni) e Fabrizio Poggi all’armonica. Il “tocco” finale ha poi avuto luogo con la masterizzazione presso i prestigiosi Awaken Studios di Nashville, a cura del produttore Jamie Chura.

Le nove canzoni che compongono il full-length (otto, in realtà, più una ripresa) sono in parte nuove composizioni e in parte, come nel lavoro precedente Di parole e musica (2011), riletture di brani già esistenti. La cifra stilistica di Tiziano, infatti, sembra risiedere nel voler accostare a traduzioni, fedeli e curate, nelle quali vengono mantenute parti in lingua originale, tracce inedite che però rispecchiano le atmosfere della migliore tradizione del songwriting d’oltreoceano.

L’opener La voce che manca, nella quale emergono - oltre all’ispirato testo, che racconta di una vita vissuta intensamente prossima a spegnersi - i riff di chitarra Rickenbacker, è uno dei brani autografi dell’artista comasco insieme alla title track. Quest’ultima è stata prodotta da Riccardo Zappa, autorevole chitarrista e compositore che nella sua cinquantennale carriera ha realizzato venti album come solista e ha collaborato con Eugenio Finardi, Eros Ramazzotti, Antonello Venditti, Mina e molti altri. Zappa, amico di lunga data di Tiziano, è presente in ogni suo disco fin dal 1976. Sempre firmati da Cantatore sono poi due brani bilingue, El amor infinito, che narra una storia notturna dal sapore messicano, e Five Dollars (for My Dreams), in cui il particolare tessuto sonoro è caratterizzato dalle trame di organo Hammond, piano honky tonk e accordion, con una voce in ripresa “live” e un energico assolo di elettrica. Tra le traduzioni, insieme a Hello In There di John Prine, non poteva mancare I'll Be Here In The Morning di Townes Van Zandt, uno dei brani più apprezzati del repertorio del cantautore di Austin. Questa versione risale al 2014, quando a Tiziano venne chiesto da Andrea Parodi, organizzatore del “Townes Van Zandt Festival” di Figino Serenza (kermesse-tributo al songwriter texano giunta quest’anno alla diciannovesima edizione) di realizzare per l’occasione, per la prima volta, una canzone di Van Zandt in italiano. Ospite speciale, Fabrizio Poggi con la sua inconfondibile armonica blues. Altra cover di pregio è Nine Volt Heart, alla quale è legato un aneddoto molto caro a Cantatore: alcuni anni fa egli ebbe modo di incontrare lo stesso Dave Alvin durante un suo tour nel nostro Paese e quest’ultimo volle mostrare apprezzamento per la scelta del musicista italiano di interpretare il pezzo, improvvisandone a sua volta, al momento, il refrain. In ricordo di questo episodio, questa parte è stata lasciata in lingua originale.

L’artista ha voluto rendere omaggio anche ai Nomadi interpretando La Devianza, contenuta nell’album Noi ci saremo(1977), che per il suo piglio country da sempre fa parte del suo repertorio live e che qui è arricchita da sapienti intrecci chitarristici. L’ascolto si chiude con una ripresa del brano iniziale, La voce che manca, proposta con un suggestivo arrangiamento impreziosito dalla presenza del flauto irlandese e del violoncello, che conferiscono un tono riflessivo e meditativo, a valorizzare ulteriormente le liriche.

Tiziano Cantatore continua, in questo lavoro, a seguire la sua “strada del cuore” che la luna gli indica, al fianco dei numi tutelari che da sempre lo guidano nel suo percorso musicale. Accanto a loro il cantautore, insieme a tanti altri “naviganti, perdenti, solitari, sognanti” prosegue il suo cammino sulle vie immaginarie che congiungono il nostro Paese alle assolate praterie dell’Illinois, agli aridi deserti del Texas, alle metropoli che non dormono mai e ai luoghi dell’anima evocati nelle immortali composizioni dei songwriters d’oltreoceano.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Davide Cantatore
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Capitani Coraggiosi Records

Elenco delle tracce

01. La voce che manca
02. Nine Volts Heart
03. El amor infinito
04. I’ll Be Here in the Morning
05. La devianza
06. Five Dollars (for My Dreams)
07. Hello in There
08. La luna del giorno dopo
09. La voce che manca (Acoustic)

Brani migliori

  1. La voce che manca
  2. I’ll Be Here in the Morning
  3. Hello in There