Laura Bono
Dopo la vittoria nella categoria “Giovani” del Festival di Sanremo edizione 2005con Non credo nei miracoli, Laura Bono sembrava lanciatissima nel mondo musicale italiano. Certo, alcuni critici “benpensanti” le tagliarono subito le gambe additandola come un’imitazione di Gianna Nannini o di Irene Grandi.
Così la nostra, ha fatto le valigie ed è espatriata in terra di Finlandia dove è una vera e propria star, esibendosi addirittura in eventi prestigiosi come la cerimonia d’apertura dei campionati mondiali di atletica leggera o in concerto acustico di fronte al Presidente finlandese Tarja Halonen.
A parte ciò, Laura Bono è una fortissima, una che durante i suoi concerti sprigiona un’energia pazzesca, oltre che un talento fuori dal normale. Finalmente, dopo cinque anni dal suo disco d’esordio, è ora disponibile La mia discreta compagnia, un album che mette in risalto la maturità artistica raggiunta da Laura, che nel frattempo è cresciuta e ha raggiunto quella famigerata età dei 30 anni.
Rispetto al precedente lavoro, si avverte subito la crescita, in particolare nel sound molto più rock che pop, ma anche nella scrittura e nella composizione delle canzoni, attuata con Mario Natale, anche produttore e arrangiatore dell’intero progetto. Apre la title-track, bella, avvolgente, esplosiva nel ritornello che diventa il punto di forza di Laura, in cui può mettere fuori con la voce tutta la sua naturale grinta. Altro bel brano è Tra noi l’immensità, primo singolo estratto, scelto come colonna sonora dei nuovi spot di un nota azienda italiana di telecomunicazioni. Oltre ai sentimenti, l’amore in primis, c’è posto anche per la denuncia sociale di Cinture di pelle che racconta attraverso gli occhi di un bambino (Luca) una terribile storia di abusi familiari. La Bono si fa portavoce di questo dramma senza cadere nel luogo comune e, soprattutto, nel patetico, mantenendo integra la sua identità di rocker nel proporre un tema attualissimo e ormai fin troppo narrato e cantato.
Una Laura Bono più soft si ritrova in Un bacio per sempre; mentre il suo inno alla musica, alla speranza e così via, è presente nella conclusiva Viva, impreziosita sul finale dal Nicolini Gospel Choir. Ottimo ritorno per la rocker varesina, sempre in bilico tra energia e sentimento, aggressività e dolcezza... con la speranza di non dover attendere altri 5 anni per un nuovo album!
01. La mia discreta compagnia
02. Meglio della coppa dei campioni
03. Tra noi l’immensità
04. Ho perso
05. Tienimi da conto
06. Mi metto via
07. Cinture di pelle
08. Un bacio per sempre
09. Tutto qui
10. Viva
Roberto Gualdi, Francesco Corvino, Paola Caridi, Diego Corradin: batteria Max Zaccaro: basso, collaborazione agli arrangiamenti Frabrizio Bicio Leo, Stefano Brando Brandoni, Guido Genovesi, Carlo De Bei: chitarre Mario Natale: programmazione e tastiere Nicolini Gospel Choir: coro in Viva