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Dorian Gray

La pelle degli spiriti

«Immagina un concetto di bellezza elettrica e perfetta, cristallo dentro la tempesta», canta Davide Catinari in Fanfara fredda, rock ballad intensa ed allo stesso tempo eterea, che apre il sesto disco dei Dorian Gray. E stende il magma amaro delle malinconie che costituiscono il sapore sonoro caratteristico della band.

Con il calore avvolgente e morbido di una voce sicura, netta e profonda, che a tratti rammenta quella di Paolo Benvegnù, i Dorian Gray, attivi dai primi anni ’90 e premiati con un riconoscimento alla carriera al M.E.I. 2009, ci conducono al confine ambiguo e osmotico tra acqua e fuoco, spirito e sangue, idee incorporee e istinti fragili, distacco e attrazione, assoluzione e colpa, indifferenza e passione.

La band sarda ci porta tra la leggerezza di chitarre acustiche nostalgiche e le ombre polpose dei bassi e di chitarre elettriche languide e dolorose (ad es. nel ritratto di una generazione contraddittoria Auto da fè), tra batterie spazzolate e il suono remoto, ma di penetrante seduzione di un flicorno (l’ottima Desert Storm); ci guida ancora tra ritmiche inquiete e fumose che ricordano i Piano Magic e cenni melodici più limpidi e pop (Berlino non va bene), oppure tra note oscure di piano, oblique e sofferte (1.1.11 e Dhyana).

Catinari e soci propongono in questo disco brani che del cantautorato hanno lo stile poetico, in grado di costruire castelli di metafore, specchi onirici di stati d’animo ineffabili, mentre dell’art-rock la cura e dell’alt-rock il mood immerso tra chiaroscuri tematici e sonori.

I Dorian Gray, in un album accompagnato da un booklet con ben 16 tavole in quadricromia dell’illustratore e fumettista di fama europea Manuele Fior, appaiono forti della solidità della loro esperienza e scandagliano il presente con suoni cocenti come dubbi, registrati in un teatro e in luoghi diversi dallo studio di registrazione.

Il fascino crepuscolare di queste nove tracce, con la co-produzione di Andrea Viti (Karma, Afterhours, bassista negli anni di Luca Gemma, Giancarlo Onorato, Atleticodefina, Dave Muldoon, ecc.) appare reale, eppure arcano. Come la pelle degli spiriti, come la traiettoria imperscrutabile del volo di una farfalla notturna.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Andrea Viti, Davide Catinari
  • Anno: 2011
  • Durata: 33:53
  • Etichetta: Fandango/Coconino Press/Venus/Messaggerie Musicali

Elenco delle tracce

01. Fanfara fredda

02. Auto da fè

03. Non è bellissima?

04. Quinto stato

05. Desert Storm

06. Berlino non va bene

07. 1.1.11

08. Bip

09. Dhyana

Brani migliori

  1. Fanfara fredda
  2. Desert Storm
  3. Dhyana

Musicisti

Davide Catinari: voce, rumore bianco, chitarra acustica Samuele Dessì: chitarre elettriche e acustiche, programming, cori Nico Meloni: chitarre elettriche, slides Jacopo Vannini: synths, pianoforte, cori Andrea Viti: basso, percussioni, voci, reamping Guglielmo Moro: tamburi, percussioni Riccardo Erba: flicorno Maurice Andiloro: cori