Piero Costa
Delicato, come i testi che presenta. Diverso, come la musica che propone. La statua che si muove, il primo lavoro solista di Piero Costa, cantane e chitarrista di Vedano Olona, è un progetto da ascoltare. «Malgoverno e recessione/ sarà lei la soluzione/ lei non è mica razzista solo troppo integralista/ freak punk e fannulloni segregati al Polo Sud/ ricchi, buoni e bontemponi/ nelle sue televisioni»: queste le parole del pezzo d’apertura, La statua che si muove, che dà il nome all’album. Un immaginario reale che invita l’ascoltatore a seguire Costa nel su viaggio ritmico attraverso spunti creativi: in Perché no?, secondo pezzo della tracklist, il cantante (autore di tutti i pezzi in scaletta tranne Giorgio va al cinema e La verità non ha colore) affronta il tema dell’immaginazione: peculiarità perduta nella malinconia del video: «Vuoi provare a immaginare il mondo non uguale/ il mondo, perché no?». Vocalmente vicino a Francesco Baccini, Piero Costa non manca di richiamare i nostri grandi miti, De André su tutti: il pezzo Già lo sai, cantata con Eleonora Penati, propone un testo vicino a Girotondo, musicalmente adagiato sulla ritmicità di Volta la carta: «Pane, Amore e un bel così sia/ che la guerra è una malattia/ Scoppia una bomba e scappa via/ Scoppia una bomba e scappa via». Buon progetto, supportato inoltre dalle illustrazioni di Franco Matticchio, che ricordano l’uomo che piantava gli alberi del canadese Frederic Back.
01. La statua che si muove
02. Perché no?
03. Ai margini
04. Giorgio va al cinema
05. Cose dimenticate
06. Il bacio del soldato
07. Già lo sai
08. Aria e anima
09. Il sole del Sud
10. Eroi e guai
11. Quando cambia il cielo
12. La verità non ha colore
Pietro Costa: voce, testi, chitarra acustica ed elettrica Luca Fraula: piano elettrico, hammond Luca Galmarini: batteria Roberto Gemetti: tromba Luca Muselli: Flauto traverso Matteo Pallavera: basso, contrabbasso Eleonora Penati: voce Oliviero Talamo: chitarra elettrica