Marco Sforza ed il Trio Separè
E’ un disco live, con i pregi e i difetti tipici dei “Laiv”. La cosa interessante è che è anche un disco d’esordio, e questo ci indica il coraggio e la fantasia, forse anche un poco l’irriverenza, che animano Marco Sforza, cantautore di Reggio Emilia che ha all’attivo la vittoria al XV° Premio Augusto Daolio nel 2009. Il “Laiv” è stato registrato in presa diretta al Materia Off, Circolo Culturale di Parma, il 20 dicembre 2008. Si sente di tutto in questo disco: cani che abbaiano, gente che ride, gole che tossiscono, discorso strampalati, ma soprattutto canzoni. Canzoni, suoni e parole, che, in una sorta di simbiosi il cantautore emiliano ed il Trio Separè interpretano e teatralizzano con simpatia e un filo di nostalgia. Sentimenti questi che impregnano l’animus di Marco Sforza, cantautore piccolino capace di ballate intriganti e di scatti pungenti. Trattandosi di un concerto prenatalizio ci troviamo dentro una versione alterata di “Jingle beels”, ma anche i tratti decisi de “Il capostazione”, “La generalista” e “L’indifferenza”, le risate che scatena “Il verme”, e la dolce tristezza di “46 di scarpe”. Marco si muove tra Capossela, Jannacci e Giorgio Conte, alternandosi alla chitarra e al pianoforte, mentre rimbalza prezioso il violino di Mattia “il conte” De Medici e il resto dei Separè dimostra con l’artista un affiatamento fatto – immagino – di tante ore passate insieme a suonare e a …bere! Gli elementi forti dell’album - è un disco d’esordio, è laiv e lui è emiliano -, trasmettono quel clima da sagra paesana, di suonate tra amici, tra risate e nostalgia, che se da un lato comunicano schiettezza, calore e immediatezza d’altro canto inducono a pensare che una produzione più accurata e “seria” avrebbe messo maggiormente in luce le belle doti del nostro cantautore e avrebbe nascosto qualche difetto. Se è un peccato si tratta comunque di un peccato veniale, che non penalizza l’ascolto di questo disco intrigante e poetico e che lascia intuire per Marco Sforza buone prospettive per il futuro.
01. Piccola Martina
02. La generalista
03. L’indifferenza
04. Il capostazione
05. I conti correnti
06. Fermare il tempo
07. Mi dai un la…
08. Questa povera neve
09. Jingle beels
10. Il musicista
11. Il verme
12. Un discorso serio…
13. 46 di scarpe
Marco Sforza: voce, chitarra, pianoforte Fabio Volpini: Percussioni/cajon e spazzole da water in 10 Mattia “il conte” De Medici: violino Matteo Pacifico: Clarinetto/flauto dolce Testi e musica di Marco Sforza, tranne 09 Arrangiamenti: Trio Separè e Marco Sforza