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Valentina Giovagnini

L’amore non ha fine

Difficile approcciarsi con serenità al secondo disco di Valentina Giovagnini, una delle più promettenti voci della musica italiana, scomparsa in un incidente stradale lo scorso 2 gennaio a neppure 29 anni. La Giovagnini aveva più volte sottolineato le difficoltà nel proseguire la propria carriera, che nel 2002 le diede il secondo posto a Sanremo, tra i giovani, con l’inquieta e bellissima “Il passo silenzioso della neve”. Ottime impressioni confermate poi dall’album, “Creatura nuda”, osannato dalla critica ed anche discretamente accolto dal pubblico. Ma poi, come spesso accade, un singolo non fortunato (Non piango più) ha preceduto un lungo silenzio, condito da molte tournée in giro per il Paese ma da un progressivo allontanamento dalle scene più importanti. Insegnante di musica, Valentina Giovagnini aveva nel cassetto da anni questo pugno di canzoni, alcune davvero eccellenti, che le logiche perverse della discografia continuavano a rifiutare (partecipazioni a Sanremo comprese). La prematura scomparsa ha di colpo infranto il silenzio che da anni avvolgeva la voce dell’artista toscana, e francamente non si sa se arrabbiarsi o rallegrarsi dell’uscita di questo cd, L’amore non ha fine. Certo, meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Eppure un senso di amarezza, forte, lancinante, resta.
Anche perché il disco è molto bello, e conferma che la Giovagnini aveva un’idea assai precisa e coerente in merito alla propria direzione musicale. Brani dagli arrangiamenti elaborati e mai banali, con testi curati e fortemente evocativi (le firme di Pinelli e Incenzo garantiscono qualità): a cominciare dalla title-track, con l’intervento del tenore Aldo Caputo, un potenziale singolo, fino ai due brani contenuti nel singolo del 2003 (Non piango più e Voglio quello che sento), che l’artista non amava, tanto che in concerto non li eseguiva più, e che invece sono due piccole perle.

Forse tra i brani ce n’è qualcuno che non trovò posto nel lavoro precedente, ma nel complesso l’album riflette con chiarezza la “nuova” Giovagnini, sospesa tra introspezione e solarità, tra ricerca e tradizione. E che ospita un brano, Sonnambula, frutto dell’ispirazione di due belle penne, Ivana Gatti e Gianni Maroccolo, perfettamente inserite nel contesto. E il fatto che Valentina fosse anche co-autrice di tre brani, tra i più intensi dell’album, dimostra che questa ragazza aveva tutte le carte in regola per ritagliarsi un proprio, fulgido spazio nel panorama musicale nostrano, e non solo. Il destino cinico e baro ci ha messo del suo, ma qualcuno, nell’ambiente musicale, forse avrà perso il sonno, almeno per qualche giorno.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Davide Pinelli & Gianni Maroccolo su #11
  • Anno: 2009
  • Durata: 52:14
  • Etichetta: Edel

Elenco delle tracce

01. L’amore non ha fine
02. L’altra metà della luna
03. L’attesa infinita
04. Continuamente
05. Voglio quello che sento
06. Non piango più
07. Bellissima idea
08. La mia natura
09. Non dimenticare mai
10. Nei silenzi miei
11. Sonnambula
12. Ogni viaggio che ho aspettato
13. Alleluja
14. Somewhere over the rainbow

Brani migliori

  1. L’amore non ha fine
  2. L’altra metà della luna
  3. Voglio quello che sento

Musicisti

Valentina Giovagnini: voce, whistle, piano in #13
Aldo Caputo
: tenore
Massimo Fumanti
: basso e chitarre
Walter Rizzo
: batteria e cornamuse
Clemente Ferrari
: pianoforte
Vanessa Cremaschi
: direzione sezione archi
Ivana Gatti
: piano in #11
Gianni Maroccolo
: basso ed electronics in #11
Stefano Cerisoli
: chitarre in #14