Monica Sarnelli
Un paio di anni fa ci domandammo
sulle pagine cartacee della nostra rivista se esistessero ancora canzoni
napoletane “classiche” nate dalla penna di autori partenopei contemporanei. A
questa domanda rispose “Lazzare Felici”, album dell’interprete napoletana Monica
Sarnelli che si poneva l’affascinate obiettivo di
selezionare e riproporre un manipolo di canzoni – “classiche e moderne” – lazzare e felici, scritte rigorosamente in lingua partenopea. In particolare,
le riletture di “Chesta Sera” (riscoperta dal suo stesso autore, Nino D’Angelo)
e di “Campagna” dei Napoli Centrale di James Senese trasformarono il disco in
un piccolo grande fenomeno di culto in Italia meridionale, al punto da fargli
guadagnare una lusinghiera segnalazione su Madame, prestigioso magazine
francese de Le Figaro.
Ecco dunque il secondo tassello del
progetto, dove l’interprete si diverte nuovamente a recuperare dall’archivio
della memoria più recente altri tredici gioiellini “made in Naples” adottando
un criterio di selezione non dissimile dal primo volume datato 2004. C’è il “Caro-suono”
di Mafiuso firmata dal Renato
nazionale; c’è il delicato reggae di Nun
è peccato degli spesso dimenticati Ugo Calise e Carlo Alberto Rossi, qui condivisa con il
suo primo interprete – Peppino Di Capri – e
con il rapper Sha One in una seconda
versione; ci sono Metropolitana e Io Ce Credo di Claudio Mattone, che rendono
omaggio a uno dei songwriter più imitati e apprezzati degli ultimi trentacinque
anni, mentre ‘A Canzuncella non rende
merito alla vivacità easy dell’originale siglata dagli Alunni del Sole. Il
pesante arrangiamento di A me me piace ‘o
blues di Pino Daniele e il
divertito trattamento offerto alle note di Aumm Aumm di Teresa De Sio porgono un
tributo doveroso al sound newpolitano degli anni Ottanta.
Il fidato team musicale della
Sarnelli – Gigi De Rienzo, Franco Giacoia e Agostino Marangolo – si lascia affiancare, nelle tracce del disco,
da Marcello Colasurdo (eccellente il
suo intervento in Aumm Aumm), dal Solis String Quartet, da Alfonso Deidda e da tanti altri.
Il booklet del disco, per metà
incentrato sul duetto Di Capri-Sarnelli, trasuda di puntini sospensivi,
photosession agiografiche e commenti virgolettati, ma nulla dice dell’età che
hanno i brani scelti: sarebbe stato un utile strumento per collocare
anagraficamente le composizioni, importanti frammenti della memoria sonora
partenopea dell’ultima metà di secolo.
01. Nun è peccato
02. ‘A Canzuncella
03. Metropolitana
04. Doce Doce
05. Aumm Aumm
06. Nun ce putimmo lassà
07. A me me piace ‘o blues
08. Io ce credo
09. Mafiuso
10. Canzone Nova
11. Kanzone Doce
12. Nisciuno
13. A cchiù bbella
14. Nun è peccato
Monica Sarnelli: voce
Gigi De Rienzo: basso,
chitarre, tastiere, computer programming
Franco Giacoia: chitarre
Agostino Marangolo:
batteria
Annibale Guarino:
sassofono
Gianfranco Campagnoli:
tromba
Roberto Schiano: trombone
Peppino Di Capri:
voce
Sha One: voce rap
Marcello Colasurdo:
voce ‘ a fronna’
Alfonso Deidda: sassofono
Solis String Quartet:
quartetto d’archi
Ernesto Vitolo:
pianoforte, piano fender rhodes