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Valeria Sturba

Le cose strane

Pubblicato poco prima dell’estate, il bell’album di esordio di Valeria Sturba, polistrumentista eclettica e cantautrice particolarissima dalla vena surreale e dalla voce cristallina, si intitola Le Cose Strane.

Fin dalla copertina (un disegno della stessa Sturba) e appunto dal titolo, il disco rivela infatti una composizione multiforme ricca di riferimenti onirici legati all’infanzia ma elaborati dalla consapevolezza dell’età adulta con straordinaria originalità. L’album prende vita interamente nello studio casalingo dell’artista bolognese, attingendo in modo sperimentale e del tutto personale ad artisti che hanno influenzato, per sua stessa ammissione, la nascita del suo stile multiforme che non trova paragoni tra le cantautrici attuali. Sturba cita infatti in modo evidente e dichiarato Battiato e Morgan, il primo Gazzè e anche il Vasco Rossi degli esordi. È quasi come se, partendo dagli inizi della carriera di queste grandi figure della musica italiana (ma non solo, anche Bowie e i Beatles fanno parte delle sue grandi passioni), Valeria Sturba elaborasse un suo mondo quasi fiabesco a tratti anche piuttosto inquieto. Portando avanti in modo personale un viaggio che nasce dall’inconscio proprio e tocca quello dell’ascoltatore, attraverso allusioni fantastiche che, del resto, si ritrovano anche nel percorso di certi artisti surrealisti e dadaisti (pittori ma anche poeti) Sturba ci svela il suo universo emotivo variegato e vivace.

Oltre all’uso di strumenti musicali particolari come il theremin e l’ukulele, molto interessanti sono infatti anche i testi, ricercati e minuziosamente accurati nella scelta del “suono” delle parole, che seguono più la logica delle emozioni che quella strettamente letterale: le parole fluiscono a tratti come musica e si fondono con essa, la voce è malleabile, morbida, a tratti celestiale, e si fa strumento a sua volta.

Dieci sono le tracce che compongono il disco, tra cui Antiamore, brano che gioca sull’amore e il disamore in continuo dialogo con la musica, giunto in finale a Musicultura nel 2022 (qui possiamo vedere il video dell’esibizione di Macerata) , e naturalmente il brano che dà il titolo all’intero lavoro, Le cose strane appunto, che non lascia alcun dubbio sul contenuto dell’album (semmai ci si potesse aspettare un album di canzoni “normali”) che è una cesellatura di immagini tra sogno e visione fantastica della realtà.

Tra i brani a nostro avviso migliori ed interessanti, anche l’autobiografica Mille in cui l’artista gioca con la propria visione di sé riflessa o immaginata, Dosto, fortemente legata alla sua passione per Dostoevskij a cui appunto è dedicato il brano e Lyrya, una ninnananna che spalanca visioni disincantate sulle paure bambine spesso ignorate dagli adulti.

Tra i musicisti che suonano nel disco notiamo immediatamente la presenza al basso, alla batteria nonchè alla voce nella traccia di chiusura del disco, L’isola di Carillon, di Vincenzo Vasi, che condivide con Sturba il progetto di OoopopoiooO, duo surreale e dadaista che prende vita nel 2012 dall’incontro appunto di due figure così eclettiche e originali.

Nella biografia di Valeria leggiamo tra le altre cose che è “diplomata in violino, suona theremin, tastierine, minisynth, ed ama stropicciare in modo creativo effetti elettronici, looper e giocattoli sonori assortiti.” Ecco, il sogno e il gioco crediamo siano parole chiave in questo lavoro, sostenuto dal talento e dalla creatività marcata dell’autrice e di tutti i preziosi musicisti coinvolti nel disco.

“Io sono mille persone diverse/Ripiene di luci e di idee controverse/Uguale il corpo/Diversi i sessi/E le pulsioni le dita i riflessi/Varco Squarcio Cuore/Ali Sfere Croci”, canta Valeria in Mille, appunto. Sta a noi che l’ascoltiamo mettere insieme tutti questi mondi e ritrovarci a nostra volta a galleggiare nell’in-canto.

Foto di Stefano Barni

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Valeria Sturba
  • Anno: 2024
  • Durata: 36:00
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Occhio

02. Mille

03. Antiamore

04. Le Cose Strane

05. Ma tu non sei Giovanni

06. Dosto

07. Lyrya

08. Epiloghi

09. VIII Agosto

10. L’isola di Carillon

Brani migliori

  1. Mille
  2. Antiamore
  3. Dosto

Musicisti

Valeria Sturba: voce, violino, theramin, chitarra, ukulele, vibrafono, tastiere, synth, drum pad, percussioni varie - Vincenzo Vasi: basso, batteria, voce - Giuseppe Frachellucci: violoncello - Stefano Pilia: chitarra e basso - Bruno Tomasello: chitarra battente - Enrico Gabrielli. Fiati - Fabio Rondanini e Filippo Sala: batteria