Stelio & Compagnia Bella
Novembre 1970: la Valiant del musicista Gianni Marchetti pubblica il primo 45 giri del duo Edoardo & Stelio contenente come Lato A Lella, ballata in romanesco dal sapore country che affronta lo scottante tema del femminicidio. La canzone partecipa al Girone B (dedicato ai Giovani) del Cantagiro 1971 riscuotendo un buon successo di critica e inaspettatamente anche di pubblico. La mannaia della censura radiotelevisiva, però, ne vieta la diffusione. Nel febbraio 1972 esce l’LP Il paese dove nascono i limoni, a giugno il loro secondo e ultimo singolo. Edoardo De Angelis proseguirà nel percorso artistico, mentre Stelio Gicca-Palli diventerà un avvocato con la passione mai spenta per la musica che lo porterà più di quarant’anni dopo, nel 2014, a realizzare l’opera prima Corpi estranei. Un annetto fa si è ripresentato con Le frasi non dette sotto il nome di Stelio & Compagnia Bella, ovvero la triade di “amici” musicisti del disco precedente: De Biase, Talone e Gattone.
L’album non poteva passare inosservato, o meglio inascoltato, in quanto mette in risalto l’acuta verve sia autorale che interpretativa di Stelio nel raccontare e denunciare vizi e (qualche) virtù dei tempi moderni. Roma è lo sfondo ideale dove si muovono storie e personaggi, descritti con sferzante ironia e amletico sberleffo (l’immagine di copertina è tutto dire). I cinque sonetti recitati – tre interi più due frammenti – del poeta Giuseppe Gioacchino Belli intervallano perfettamente i brani dando vita a un’opera singolare che si dipana sul filo della canzone d’autore e del teatro canzone
La passeggiata musicale capitolina tocca luoghi quali Piazza della Libertà, dove c’è “gente che viene e gente che va, pezzi dispersi di varia umanità”, la bellissima Santa Maria degli Angeli e dei Martiri (“il gran tempio degli eroi”) e Monte Mario de La meglio birra con il suo “odore di libertà”, durante la quale è possibile incontrare varie figure femminili tra cui Teresa (A dispetto), Gianna (Gianna perché) e Marta (Marta parte). Un friccico de malinconia è presente nell’intensa Le frasi non dette, momento di riflessione esistenziale che regala quell’emozione in più e che, non a caso, dà il titolo a questo pregevole ritorno discografico di Stelio.
Foto di Alessandro Ziantoni
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01. Li sovrani der monno vecchio (sonetto)
02. Piazza della Libertà
03. Le frasi non dette
04. Er Papa (frammento di sonetto)
05. La meglio birra
06. A Crementina (frammento di sonetto)
07. A dispetto
08. Piano inclinato (strumentale)
09. Gianna perché
10. La legge (sonetto)
11. Canone in re maggiore
12. Marta parte
13. Valzer senza fretta
14. Se more (sonetto)
15. Santa Maria degli Angeli
Stelio Gicca-Palli: voce - Primiano Di Biase: piano, tastiere, hammond, fisarmonica, cori - Simone “Federicuccio” Talone: percussioni - Renato Gattone: contrabbasso - Daniele Manciocchi: sax baritono, sax tenore, sax soprano - Fabrizia Pandimiglio: violoncello (5, 12) - Margherita Musto: violino (11) - Ileana Pozzi: voce (3, 12) - Anna Fondi: cori - Seven Hills Choirs diretto da Luca Buratto: cori (2, 15)