Le Orme
Le Orme nascono a Marghera, hinterland veneziano (è noto…), nel 1966, l’anno in cui, tanto per dirne una, l’Italia del pallone usciva dai mondiali inglesi ad opera della Corea del Nord per mano (beh, piede) di certo Pak Doo Ik, di professione – si disse, ma forse non era vero – dentista. Questo tanto per fissare la distanza. Cinquantasette anni, comunque. Nel’68 (e qui di cose ne sono successe parecchie) primo successo in ambito decisamente easy con Senti l’estate che torna, poi, inizio anni Settanta, ecco “Collage”, album germinale (fra gli altri) per il nascente prog all’italiana, anni in cui, fra PFM e Banco, Osanna e Delirium, New Trolls del primo “Concerto Grosso” e chi più ne ha più ne metta, anche a casa nostra si respirava un’aria decisamente nuova dalle parti di quello che solo una manciata di anni prima (e almeno Orme e New Trolls ne facevano parte) era stato il fenomeno dei complessi.
Le Orme sono rimaste saldamente in sella per qualche tempo e qualche LP (“Uomo di pezza”, “Felona e Sorona”), dopo di che hanno fatto lentamente perdere un po’ le loro tracce (dire le loro orme sarebbe banale…). Hanno peraltro continuato a lavorare, fra alterne vicende e cambi di formazione, e così oggi, cinquantasette anni dopo i loro esordi e il gol di Pak Doo Ik, dopo essercisi dedicati per tutto il primo semestre del 2023, se ne escono con un album addirittura triplo, a quanto ci viene detto definitivo (nel senso che non dovrebbero essercene altri, ma si sa…), nonché coperto da tutti brani inediti, nel secondo e terzo cd eseguiti con ospiti in parte provenienti dal glorioso passato cui abbiamo accennato.
Il contesto è, come prevedibile, monumentale, non solo per la mole delle forze poste in campo, ma anche per quanto si ascolta in queste due ore e mezza abbondanti di musica (spesso, ovviamente, abbinata a testi cantati), vitali, a volte anche un po’ auliche, totalmente nel rispetto di certi climi (che ritroviamo per esempio anche in una altrettanto monumentale riedizione di due doppi dei mitici EL&P, che delle Orme sono – furono – il referente, il punto di partenza, più diretto e tangibile).
Ci sono peraltro un’infinità di cose, anche molto diverse fra loro, in questi ventinove brani, arpeggi di pianoforte e chitarre acustiche molto calibrati, una vocalità anche elegantemente rifinita (altrove i testi non mancano delle ingenuità tipiche di anni e umori cui ci siamo già ripetutamente riferiti).
Nel primo cd, targato Orme tout court e battezzato Il Leone e la Bandiera, abbiamo apprezzato in particolare l’Ouverture che dà la stura al tutto, e poi Lucciole di vetro, L’alba della partenza e l’ampio strumentale di commiato Caigo, del secondo almeno Prologo e Valzette, del terzo e ultimo anzitutto l’ampio medley posto alla traccia 2 che è di fatto un excursus attraverso quel passato glorioso, fra Osanna (“L’uomo”), l’Hendrix di Squeeze Me, le stesse Orme di Giochi di bimba (da “Uomo di pezza”), gli Area e – forse – altro ancora, e poi un singolare (nonché imprevisto) Tango zoppo, Just You and Me, elegante (e a sua volta inatteso) piano e voce, l’ampio È nata una stella, prima parte un po’ enfatica e seconda più calibrata, e i conclusivi, più brevi, Salto nel buio e Sirina.
Insomma, la materia non manca di certo. Per nostalgici incalliti, ma anche per chi volesse scoprire a che punto sia arrivato un gruppo fra i nostri più gloriosi di cui si erano un po’ perse le tracce. Ma sì, le o(O)rme…
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CD 1
01. Ouverture
02. Acqua di luna
03. Ferro e fuoco
04. Lucciole di vetro
05. L'alba della partenza
06. Rosa dei venti
07. Caigo
CD 2
01. L'indeciso
02. Partire
03. Adamo dove sei
04. Prologo
05. Fly Fly My Friends
06. The Waiting
07. If I Could Go Back
08. Valzette
09. La mia musica
10. Al mito Orme
CD 3
01. Il mio capitano (feat. The Trip & Nico Di Palo)
02. Prog Garden Medley (feat. Osanna)
03. The Mask (feat. Mangala Vallis)
04. 21.12.12 (feat. Mangala Vallis)
05. Tango zoppo
06. La città sottile
07. Just You and Me (feat. Moongarden)
08. Lava bollente
09. È nata una stella (feat. Sezione Frenante)
10. Sleeping Sand, Silent Cloud (feat. Monkey Diet)
11. Salto nel buio (feat. Le Folli Arie)
12. Sirina (feat. Tal Neunder)
Michele Bon: organo, pianoforte, sintetizzatore, tastiere, voce;
Luca Sparagna: basso, chitarra 12 corde, EKO bass-pedal, voce;
Michi Dei Rossi: batteria, percussioni;
Aligi Pasqualetto: pianoforte, sintetizzatori
Tony Pagliuca: pianoforte, tastiere;
Tolo Marton: chitarra, armonica;
Jimmy Spitaleri, Nico Di Palo: voce;
Francesco Sartori, Dave D'Avino: pianoforte;
Carmine Capasso: chitarre;
Tony Alemanno: basso;
Pino Sinnone: batteria;
Alex Carpani: voce, mellotron;
Fabio Trentini: chitarra acustica, cori