Gang
Ho iniziato ad ascoltare i Gang dall'inizio della loro carriera e, francamente, mi aspettavo che continuassero a cantare in inglese con quel “tiro” rock che li faceva definire i Clash italiani. Con tutti i pregi ed i limiti di un confronto così importante ed ingombrante se protratto nel tempo.
Con “Le radici e le ali”, invece, la band dei fratelli Marino e Sandro Severini cambiò rotta e, inaspettati, arrivarono a colpire i sentimenti di un pubblico più vasto e ricettivo. Un album potente, quello, che aprì le porte a “Storie d'Italia” che reputo uno dei migliori lavori di sempre della discografia nazionale. Un percorso discograficamente accidentato quello della band di Filottrano, che non ha avuto particolare fortuna con la major WEA, ma che con grande fiducia nei propri mezzi e con la certezza di avere idee artisticamente appropriate (e non solo in quel campo), non ha mai mollato la battaglia continuando ad incidere dischi, autoproducendosi e trovando, infine, Latlantide come approdo serio e sicuro.
La storia artistica dei fratelli Severini è, in fondo, la ricerca di recuperare, con parole nuove ed aggiornate, quelle radici antiche che fanno parte della cultura contadina ed operaia che ha costruito le fondamenta del nostro Paese. La musica e le parole che hanno portato su tutte le piazze d'Italia in trent'anni di carriera non si sono mai ammorbidite ed hanno continuato ad essere un punto di riferimento per molte band ma, anche, per tutti quegli appassionati che non li hanno mai abbandonati, nonostante tante vicissitudini vissute. Di coraggio ne hanno sempre avuto molto e l'eresia, rispetto alle tante chiese che sono presenti nella vita di ciascuno, è stata la loro stella polare nel costruire le canzoni, le idee, il futuro. Hanno dimostrato che le canzoni nascono anche grazie agli incontri ed in tanti anni questi incontri sono cresciuti in maniera esponenziale radicando il pensiero dei Gang in una sorta di pensiero “di famiglia” che, da nord a sud, unisce il paese attraverso le idee e le utopie. I vent'anni dall'uscita de “Le radici e le ali” non poteva che essere festeggiato a casa loro e così, sulla piazza del paese natale, Filottrano, il 16 settembre del 2011 si è tenuto un concerto celebrativo immortalato su cd e dvd (un’ora abbondante di video).
Per chi conosce la band da sempre oppure anche da pochi anni ed ha avuto il piacere di ascoltarli dal vivo nessuna novità. Tonici, potenti, contenti, pieni di forza e di grinta nello sciorinare una serie di brani del loro importante repertorio. Per chi non li avesse mai ascoltati o visti dal vivo questa è l'occasione imperdibile di condividere un momento di grande tensione artistica e musicale. Il tutto da ascoltare e mirare con grande attenzione perché gli stimoli che emergono dalle canzoni sono davvero tanti e se proprio dobbiamo dare un titolo a questo concerto direi, rubando le parole a Marino Severini, che si tratta di essere consapevoli che il peccato mortale di questa società è l'indifferenza. Allora, gramscianamente o francescanamente parlando, che fare se non rischiare il proprio mettendosi in gioco alla ricerca di quelle radici che è necessario trasformare in ali...?
Tracce CD
1. Socialdemocrazia
2. Bandito senza tempo
3. Johnny lo zingaro
4. Ombre rosse
5. Le radici e le ali
6. Chico Mnedes
7. Sud
8. Oltre
9. Kowalsky
10. Prima della guerra
11. Il bandito Trovarelli
12. Paz
13. Fischia il vento
14. Comandante
15. La lotta continua
Tracce DVD
1. Esilio
2. Socialdemocrazia
3. Bandito senza tempo
4. Johnny lo zingaro
5. Le radici e le ali
6. Ombre rosse
7. Sud
8. Oltre
9. Kowalsky
10.La corte dei miracoli
11. La pianura dei 7 fratelli
12.Fischia il vento
13.Paz
14.Sesto San Giovanni
15.Giorni
16.Prima della guerra
17.Il bandito Trovarelli
18.Comandante
19.I fought the law
Marino Severini: voce, chitarra elettrica, chitarra acustica 12 corde - Sandro Severini: chitarre elettriche - Francesco Caporaletti: basso - Luca Ventura: batteria - Fabio Verdini: tastiere, piano, organo Hammond OSPITI Andrea Mei: fisarmonica, tastiere - Gianluca Spirito: banjo, mandolino, bouzouki, ukulelechitarra acustica 12 corde, cembalo - Fabio Andrenacci: percussioni - Carlo Rubino: violino - Raffaele Cimica: Sax - Marco Tentelli: tastiere