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Coanda

Le vite altrove

Le vite altrove è disco d’esordio per i Coanda, trio pugliese composto da Marcello Colaninno (voce e chitarra), Toni Dedda (arrangiamenti e tastiere) e Cosimo Lamanna (che ha curato i testi). Grandi ambizioni e un nome con nulla di casuale, che incastra anzi, attraverso un gioco di parole, le sillabe di tutti e tre gli autori, avendo come risultato, nello spostare l’ordine dei fattori, un effetto della fisica. Provando da un cucchiaino a versare del liquido dalla sua parte cava in un recipiente, si vedrà infatti che il fluido non andrà a cadere facilmente nella sua destinazione deputata, ma resterà attaccato alla curva, seguendo proprio il profilo del luogo di partenza, aderendo e scivolando altrove. Più o meno è questo il senso di tutto il lavoro: usare l’altrove, come non luogo in cui molte vite si incontrano, per potersi poi sostenere testa contro testa in una reciproca danza di scambio e usare l’effetto coanda, appunto, che appiccica parole e musica in un inscindibile duetto, come l’acqua al cucchiaino.

Nove tracce che affondano le dita in un barattolo di marmellata dal colore fosco, in cui bollono pezzettini irrisolti, amori immaginari, conflitti interiori, illusioni, terre matrigne e rassegnazione. Immaginare un amore, traccia emblematica, la migliore del disco, si è avvalsa di parole scritte da Mara Venuto, artista tarantina (co-autrice anche di Talea), in cui l’eco di una Taranto eternamente in affanno, raggiunge chi ascolta già alla seconda traccia, mettendo sul tavolo le carte. La copertina, bellissima, angosciante, realizzata da Ezia Mitolo, anch’essa artista tarantina, dà ancora di più il senso di incomunicabilità, lasciando in scatoline singole ogni personaggio, in comunicazione con gli altri attraverso cavi, che sembrano fili, che sembrano rossi sanguinanti cordoni ombelicali. E in questo pastiche emotivo funzionano il senso, le intenzioni, le tracce da seguire. Mancano però i respiri, le aperture alari, la forza di romperla questa rassegnazione per venire fuori, sia musicalmente, sia attraverso i testi, da quelle scatoline. È tutto molto pettinato, spesso lineare, a tratti prevedibile. Si resta intrappolati in una promessa che non arriva mai, come in quell’anatema oraziano (molle Tarentum) che vide la condanna di questa città insipiente e colpevole del suo destino senza riuscire a capovolgerne le sorti. Occorre forse scollarsi da quel cucchiaino, e far schizzare l’estro al di fuori della tazzina, del tavolo e della finestra? Ai posteri (e ai cordoni ombelicali da tagliare) l’ardua sentenza. Buona la prima, ma perfettibile.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: COANDA
  • Anno: 2024
  • Durata: 31:82
  • Etichetta: Angapp

Elenco delle tracce

01. La vita che volevi

02. Immaginare un amore

03. Miele da accudire

04. Quando ridi

05. Canzone nuda

06. Talea

07. Le vite altrove

08. Incabloc

09. Dalla tua notte alla mia

Brani migliori

Musicisti

Marcello Colaninno: voci, chitarre acustiche, chitarra classica (7) - Toni Dedda: tastiere, synt, piano, prog. batteria e archi - Paolo Romano: basso - Lele Diana: batteria (1-4-8) - Michele Errico: chitarre elettriche, chitarra classica (6), chitarra acustica (5) - Leo Gadaleta: archi - Gaetano Partipilo: sax (9) - Giuseppe Todisco: tromba (8) - Marisa Martinez Pérsico: parlato su "Le vite altrove".