Filippo Cosentino
La musica è un “libero sentire” senza barriere e senza confini. Il valoroso chitarrista Filippo Cosentino ha ben chiaro nella sua mente e nelle sue dita questo concetto che ha dato vita all’album Leave The Thorn, Take The Rose, titolo preso a prestito nientepopodimeno che dall’oratorio Il tempo e il disinganno (1707) del compositore Georg Friedrich Händel. Cosentino sviluppa, a mo’ di concept, il tema del barocco musicale arrangiando ed eseguendo in chiave perlopiù jazz, con incursioni flamenche e tanghere, noti brani – una sorta di Gold Collection – di monumenti leggendari come Johann Sebastian Bach (552, Sarabande BWV 995 e Joy), Giovanni Battista Pergolesi (Siciliana), Claudio Monteverdi (Lamento di Arianna), Henry Purcell (Belinda), Johann Pachelbel (El baile de las hadas) e il già citato Handel (Lascia la spina).
Il risultato è un disco compatto, unitario, lineare e godibile, dove a emergere è la grande maestria del musicista piemontese, mai sterilmente autoreferenziale ma aperta e dunque proiettata verso la dimensione dello scambio con un combo di ottimi colleghi composto dal bassista Carlo Chirio e dal batterista Lorenzo Arese, arricchito dalla tromba di Giuseppe Notabella, dal sax alto di Filippo Ansaldi e dalla tuba di Giovanni Forti. Presente anche una breve e introduttiva composizione inedita di Cosentino, Fuga a 3 voci, a sottolineare la sua profonda immersione nel progetto.
Foto di Fabio Santucci
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01. 552
02. Sarabande BWV 995
03. Calipso Bach
04. Lascia la spina
05. Joy
06. El baile de las hadas
07. Belinda
08. Nina
09. Siciliana
10. Fuga a 3 voci
11. Lamento di Arianna (Parte I)
12. Lamento di Arianna (Parte II)
Filippo Cosentino: chitarra classica, chitarra jazz, live eletronics (10) - Carlo Chirio: basso (3, 4, 5, 7, 8, 10, 11) - Lorenzo Arese: batteria (3. 4, 5, 7, 8, 10, 11) - Giuseppe Notabella: tromba (1, 12) - Filippo Ansaldi: sax alto (12) - Giovanni Forti: tuba (12)