Immaginate di stare seduti sul vostro divano a guardare una maratona di cartoni animati di vecchia generazione come Tom & Jerry, Titti e Silvestro, Will il Coyote, o di scene estrapolate da vecchi film tv come il Pinocchio di Comencini. Tutto questo è Les premiers plaisirs, cd d’esordio dei Red Basica: Mirko Onofrio (il compositore di tutti i brani), Gianfranco De Franco, Giuseppe Oliveto, Massimo Garritano, Giuseppe Sergi e Massimo Palermo.
Un disco strumentale dove le undici tracce sono delle piccole storie a sé, piccoli universi sonori che sembrano provenire da un mondo immaginario come quello appunto dei cartoni animati e del cinema, che poco s’incastrano le une con le altre tranne che per l’appartenenza ad un mondo sonoro altro e per la mente che le ha create.
Sin dal primo brano, Gay pride, l’ascoltatore è immediatamente catapultato in questo universo sonoro che ricorda i cartoons della Warner, dove a farla da padrone sono il trombone, il sax, il clarinetto, strumenti che solitamente accompagnano le musiche senza mai divenirne i protagonisti. I Red Basica, invece, stravolgono questa consuetudine dando vita a brani che non si ripetono mai dall’inizio alla fine come in Butterflyin’ high, Les premiers plaisirs de Mimosa e Seed.
Alle tracce strumentali si affiancano quelle cantate, in cui ci si allontana decisamente dall’universo immaginario stile cartoon e si ritorna alle canzoni di una band qualsiasi che siamo soliti ascoltare, a dimostrazione del fatto che il gruppo calabrese è più convincente nella parte strumentale che non in quella cantata. Non mancano comunque anche in questa direzione le dovute eccezioni come le delicate Free not to believe e Hi mole. Meno convincenti, invece, le altre canzoni come A sentimental crap (dove emerge qualche imprecisione vocale di troppo), Like Geppetto in the whale/Ebony contraceptive (poco convincenti le armonizzazioni vocali della band), Who are your fancy friends (anche qua troppe imprecisioni sul cantato).

Altri articoli di Veronica Eracleo

Sono solo parole