Fabio Cinti
Il mondo ci viene dato così com’è. Risulta necessario, tuttavia, trovare una chiave di lettura valida ed efficace per indagare sulla natura, per poterla denudare del suo velo che troppe volte nasconde l’essenza delle cose. Questa chiave di lettura per Fabio Cinti potrebbe essere un verbo: sintetizzare.
Pochi artisti, oggigiorno, riescono a sottolineare al meglio le dinamiche che difficilmente ad occhio nudo ci è permesso scoprire, proiettando il senso di ciò che viviamo nella sospensione. Tra questi c’è senza dubbio alcuno Fabio Cinti, esponente della nuova generazione cantautorale; quella stessa generazione che, in modo incisivo ed elettrico, vuole parlare del mondo che ci circonda limitandosi a non farlo quando non se ne sente il bisogno.
Quello che viene fuori è la continua ricerca di significato nella quotidianità. Attenzione però: non quella quotidianità materiale, fatta di dati e cose, bensì quella che ognuno tiene nascosta dentro di noi, sulla quale Fabio Cinti riesce ad indagare.
Una scrittura, musicale e di penna, calibrata e dosata, che mira all’intermittenza come cifra stilistica, che guarda alla dissoluzione per ricrearne il significato e inserirsi nell’oggi, attingendo dalle sperimentazioni già viste nel passato (leggi Battiato), così da poterle superare una volte per tutte. L’esempio delle mele guarda la vita con un approccio critico che serve come base su cui costruire e ricercare un significato personale della visione del mondo, spoglio di ridondanze ma ricco di eleganza e varietà di contenuti. Un linguaggio istintivo ma ricercato per quel che concerne le sonorità, attraverso una commistione di arrangiamenti elettrici che poggiano su testi intimisti di non sempre facile lettura ma che, evolvendo nella canzone d’autore, sanno parlare ai più.
Ad arricchire il disco, uscito su etichetta Sounday Music, concorrono Marco Castoldi in veste di produttore dei brani Amore elettrico, Eccessi, Bow House – home version, Pasquale Panella che pone la firma sul brano Il punto di vista ed Elisa Rossi (già pupilla del giudice Morgan ai tempi di X-Factor) che partecipa con la sua voce educata al brano Bow House.
Il gusto per la sperimentazione fortunatamente risulta ben distribuito, docile e mai invadente, così da conferire alle parole il potere di commentare i fatti appoggiandosi sulle armonie, in un gioco musicale che porta a una canzone di tipo descrittivo, allentando il tempo senza rischiare di spezzarlo. Elettrico.
01. Questo mondo fa rumore
02. Bow house
03. Il punto di vista
04. Amore elettrico
05. La distrazione
06. Se fanno pop
07. Eccessi
08. Trisha Mary
09. Vuoto mimato
10. Cucurrucucu Paloma
11. Bow house (home version)
12. Life, death and miracles