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Alessandro Grazian

L'età più forte

Giunto al suo quarto album, Alessandro Grazian presenta una summa felice delle sue sonorità, dal suo background all’allargamento di visioni sonore che costruisce il suo orizzonte musicale attuale. Per l’etichetta Lavorarestanca fondata da Fabio De Min (Non Voglio che Clara), ha pubblicato così un disco che ingloba suoni e anime differenti, pur ben fuse nel denso fluire di note, dal dream-pop soffuso e nostalgico della traccia d’apertura all’alt-rock deciso dell'impetuosa Lasciarti scegliere, con la ritmica incalzante di Leziero Rescigno (La Crus, Amor Fou), dalle linee di piano cinematiche della dilatata Satana alle orchestrazioni eteree e struggenti dei fiati di Enrico Gabrielli, al fianco del cantautore fin dagli esordi, e del violino di Rodrigo D’Erasmo. Ancora: le sonorità acustiche si fanno tipicamente languide, estatiche e morbide (ad es. in Anastasia o in Noi noi noi), ma non mancano distorsioni, eco fonda di “sporca malinconia” e inferni interiori dati in pasto alle passioni (La meglio volgarità), oppure bassi luciferini associati a metriche e ironia che rammentano la new-wave italiana (corretta dal glam) anni ’80, così come i Bluvertigo (Se io fossi una band mi scioglierei).

Le canzoni, frutto di un momento esistenziale in cui a prevalere è un “entusiasmo disincantato”, figlio del tempo, sono imperniate sul potere, il dovere, le difficoltà e le conseguenze della/e scelta/e: nei versi di Grazian, questa volta più diretti e meno metaforici/immaginifici. Riecheggia così l’ampia, inebriante e al contempo spaventosa (“La vita ti spaventa da quando è in mano tua”, Corso San Gottardo) e pericolosa, ma inevitabile possibilità di scegliere ciò che si vuole, se coltivare “il filo spinato” e tradire “chi ti ha capito” (Satana), se accontentarsi di un “bene comodo”, sporcando “quello che c’era di pulito intorno a te” (la dolceamara, splendida Quasi come me, dai suoni impalpabili e tristi), se dire addio quando serve e cambiare la propria vita, dato che “nessuno può rialzarsi per te” (Lasciarti scegliere, il cui titolo sembra una chiara allusione al bivio deandreiano “Continuerai a farti scegliere, o finalmente sceglierai?”), o anche semplicemente dove trascorrere la propria vita, con le illusioni e disillusioni che emigrare può comportare.
Il potere di decisione però non serve di certo a modificare facilmente una società in cui “le barricate non ci sono più” (ancora Lasciarti scegliere), o in cui a contare sono di nuovo “i soldi di papà”, mentre la realtà viene imballata in slogan banali e sogni precostruiti di celebrità diffusi dalla pubblicità (La risposta) e il talento va KO.
Nelle relazioni amorose d’altronde l’incomunicabilità, la strenua difesa della propria individualità o il rischio dell’evasione, che porta a cercare anche altrove ciò di cui si ha bisogno, sono in agguato a minare una relazione pure basata su affetti saldi e istinti reciproci: “Nonostante l’affetto che io provo per te […] / Noi non ci capiremo mai / Noi non ci basteremo mai più / Noi non rinunceremo mai ad essere noi […] / Per quanto io sia qualcosa per te / Nel grembo di un bar o in un after show / Tra le porcherie nel gelo di un loft / Per quanto ti dia quel poco che ho”.

Meritano indubbiamente un ascolto gli arrangiamenti, gli stati d’animo, le parole di un disco che è dichiaratamente una sorta di autobiografia in musica dei primi dieci anni di carriera e il cui titolo non a caso richiama volutamente quello del secondo dei quattro volumi in cui è suddivisa l’autobiografia di Simone De Beauvoir: saprà conquistarvi questo album di sfumature agrodolci e gelatinose, di potenzialità e amarezze, di disincanto e realismo, immerso talora nelle avvolgenti tenebre delle passioni e nel loro gelo, in notti disorientate, in speranze di redenzione carnale e distanze autoreferenziali. 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Alessandro Grazian, Antonio “Cooper” Cupertino, Leziero Rescigno
  • Anno: 2015
  • Durata: 31:25
  • Etichetta: Lavorarestanca/Audioglobe

Elenco delle tracce

01. L’età più forte
02. Satana
03. Lasciarti scegliere
04. Corso San Gottardo
05. La risposta
06. Anastasia
07. La meglio volgarità
08. Se io fossi una band mi scioglierei
09. Quasi come me
10. Noi noi noi

Brani migliori

  1. Lasciarti scegliere
  2. Quasi come me
  3. Se io fossi una band mi scioglierei

Musicisti

Alessandro Grazian:  voce, cori, basso, chitarra acustica, chitarra acustica 12 corde, chitarra elettrica, synth, samples, pianoforte, organo farfisa, clap in 05, noise in 10, progetto grafico - Leziero Rescigno: batteria, percussioni, pianoforte, synth - Enrico Gabrielli: flauto traverso, sax baritono, sax contralto, clarinetto, arrangiamento fiati in 10 - Rodrigo D’Erasmo: violino in 04, 07 e 09 - Antonio “Cooper” Copertino: percussioni e clap in 05, registrazioni e mixaggio - Giovanni Versari: master - Annapaola Martin: foto