New Goblin
In realtà questo Live in Roma non è il primo album dal vivo dei Goblin, anzi, dei New Goblin, giusto per dare la giusta continuità e, contemporaneamente, quel pizzico di novità; nel 2006, in occasione dell’uscita di The Fantastic Journey in… The Best of Goblin, il secondo dischetto del digipack conteneva otto brani relativi ad un loro concerto datato 1979, ma oltre a questa testimonianza, a parte qualche bootleg e qualche registrazione “di fortuna”, non si trovava nulla di completo e coerente, nulla che ci raccontasse una serata trascorsa insieme ai maestri indiscussi delle colonne sonore horror.
In seguito alle numerose date in cui la band ha suonato, fra il 2010 ed il 2011, l’occasione per realizzare, finalmente, un cd doppio, in cui racchiudere buona parte della loro carriera era troppo ghiotta per non essere adeguatamente sfruttata.
Ed eccolo, allora, il frutto di questa inaspettata quanto fruttifera reunion: diciotto brani, più di due ore di musica, un panorama completo dello stile che li ha fatti conoscere, ed apprezzare, fin dagli anni ’70, una band in ottima forma.
Già, ma… quale band? Della formazione “storica” ci sono Claudio Simonetti, tastiere e voce e Massimo Morante, chitarre, ai quali si aggiunge Maurizio Guarini, ovvero il tastierista che si unì alla band nel 1976 per le registrazioni di Roller; la sezione ritmica, invece, arriva direttamente dai Daemonia, il side-project grazie al quale Simonetti ha mantenuto in vita le atmosfere dark della band originaria, ed è composta da Bruno Previtali al basso e Titta Tani alla batteria.
Che dire, allora, di questo lavoro appena pubblicato? Certo, per avere un quadro ancora più completo ci sarebbe voluto un album triplo, con un’oretta in più di concerto, ma il livello della performance è altissimo, i brani sono intensi, carichi di tensione, e rappresentano fedelmente la band che in molti hanno avuto la fortuna di vedere sul palco.
Tuttavia, dato che di fronte a musicisti di questo spessore è anche giusto essere pignoli, ci permettiamo di segnalare, amichevolmente, due pecche, due dettagli che, pur non inficiando assolutamente il risultato finale, possono essere colti, specie dagli appassionati: uno generale, ovvero il timbro e la presenza del basso, che in alcuni passaggi appare troppo sotto tono; un po’ più di volume, una maggiore definizione del suono, avrebbero certamente giovato, specie in alcuni brani.
Nello specifico, invece, l’esecuzione di Profondo rosso, che, soprattutto per chi l’ha ascoltata dal vivo in altre recenti occasioni, pare avere meno mordente, meno grinta del solito, appare insomma un po’ meno “cattiva” ed aggressiva di come i New Goblin sono in grado di proporla durante i loro concerti.
Sono dettagli che, probabilmente, sfuggirebbero sia ai neofiti, sia a coloro che conoscono meno la storia di questo gruppo, ma pare giusto segnalarli, proprio perché siamo di fronte ad una band che, a distanza di quasi quarant’anni dal debutto, ha ancora molto, moltissimo da dire, e non solamente agli appassionati di film horror.
Ovvio che, prossimamente, sarebbe bello che il quintetto realizzasse un nuovo album in studio, non tanto per rimettersi in gioco dal punto di vista compositivo, ma soprattutto per vedere un po’ quale potrebbe essere il sound della band ai giorni nostri…
CD 1:
01. Intro New Goblin
02. Magic thriller
03. Mad puppet
04. Dr. Frankenstein
05. Roller
06. E suono rock
07. Aquaman
08. Non ho sonno
09. Death farm
CD 2:
01. Goblin
02. L’alba dei morti viventi
03. Zombi
04. Suspiria
05. Tenebre
06. Phenomena
07. School at night
08. Profondo rosso
09. Zaratozom
Massimo Morante: guitar Claudio Simonetti: keyboards, vocals Maurizio Guarini: keyboards Bruno Previtali: bass Titta Tani: drums