La carriera di Nada Malanima è particolarmente multiforme. Avrebbe potuto continuare a seguire il suo iniziale cliché artistico che tanti successi le aveva consegnato, invece ha saputo reinventarsi rimettendosi in discussione più volte, affrontando percorsi e stili differenti ma sempre con caparbietà e classe. Dalla musica cosiddetta “leggera” degli esordi, alla canzone d’autore, al pop degli anni ‘80, per ritornare poi alla canzone d’autore con contaminazioni jazz o rock a seconda dei collaboratori di cui si è circondata, Nada ha saputo tenere sempre desta l’attenzione legata al suo nome. Live Stazione Birra è una sorta di the best registrato dal vivo con arrangiamenti e spirito decisamente rock. La formazione che l’ accompagna è scarna ed essenziale, due chitarristi (Giulio Vetrone e Erik Montanari) ed una vigorosa sezione ritmica formata da Simone Filippi (batteria) e Luca Rossi (basso).

Ben sedici tracce, due delle quali inedite, che coprono tutta la carriera, a partire dal suo esordio a Sanremo, avvenuto a soli sedici anni con Ma che freddo fa per arrivare a Luna in piena, eseguita al Festival 2007. Nel mezzo una carrellata di successi che non perdono nulla del loro smalto riproposti arrangiati in chiave rock: Guardami negli occhi, Amore disperato, Ti Stringerò, Il cuore è uno zingaro. I due inediti, Stretta (prodotta e arrangiata da Lucio Fabbri e caratterizzata da sonorità anni ‘60) e Novembre (scritta e arrangiata da Les Fleurs des Maladives) sono stati invece registrati in studio. Un bel disco dal vivo, in attesa della prossima fatica in studio.

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