Verrebbe quasi da dire: “tutto in una notte”, anche se la storia di questo gruppo parte da molto, molto lontano; partiti giovanissimi nei primissimi anni settanta per la loro avventura musicale, i Latte e Miele hanno bruciato le tappe realizzando tre album ed una manciata di 45 giri tra il 1972 ed il 1976, per poi scomparire, di fatto, senza mai sciogliersi ufficialmente.
Ma le strade, e quelle musicali più di altre, hanno percorsi strani, contorti, a volte bizzarri: Alfio Vitanza rientra nel “giro” come batterista dei concittadini New Trolls, Oliviero Lacagnina collabora con Antonello Venditti ma si interessa anche attivamente di musica jazz, Marcello Giancarlo Dellacasa si dedica alla chitarra classica, Massimo Gori si divide tra basso e chitarre, ma da buoni liguri, nessuno di loro dimentica il “porto” dal quale sono partiti.
Ed allora, specie negli ultimi anni, nei quali il progressive italiano ha suscitato un notevole interesse ed un vasto consenso non solo tra gli “antichi” appassionati, ma anche tra ascoltatori più giovani interessati anche ad analizzarne le origini, le forme espressive e l’evoluzione, anche i Latte e Miele hanno deciso che era giunto il momento di riprendere il proprio posto in quell’universo così variegato e multiforme; “tutto in una notte”, si diceva, già, perchè per celebrare questo rientro sulle scene, la scelta è caduta su un cd “live”, un concerto in cui ripercorrere per intero la propria carriera e presentarne, ad un’audience decisamente entusiasta, i capitoli fondamentali.
I brani di “Passio Secundum Mattheum”, “Papillon” ed “Aquile e Scoiattoli” scorrono uno dopo l’altro in tutta la loro intatta bellezza, riconsegnando al terzo millennio un gruppo in splendida forma, ricco della propria storia e dell’esperienza maturata, e che sarebbe stato davvero triste perdere definitivamente. Un nuovo album in studio pare, a questo punto, davvero irrinunciabile.

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