Roberta Di Lorenzo
Non conosco se non di nome Rudy Ruzza che, nel libretto del disco, Roberta Di Lorenzo ringrazia per aver impedito che le sue canzoni rimanessero chiuse in un cassetto, ma lo ringrazio anch’io di cuore per non averci celato questo autentico talento. Visto che siamo già ai ringraziamenti, non possiamo non ringraziare Eugenio Finardi che ha creduto in Roberta ed ha deciso di produrre questo suo splendido disco d’esordio. Terminati i convenevoli, cercherò però di spiegare in poche parole perché questo disco è un disco che vale assolutamente la pena avere nella propria raccolta personale.
In primis le doti interpretative di questa giovane cantante, perché è indubbiamente una grande interprete capace di valorizzare a dismisura ciò che canta, con la sua voce chiara e limpida, né troppo acuta né troppo mascolina, giusta per ogni singolo passaggio, capace di trasmettere con immediatezza vivide emozioni. Poi ci sono le capacità compositive: dal punto di vista musicale tutte le canzoni godono di una melodicità sopraffina, ne è un fulgido esempio Vento di costiera, dal punto di vista dei testi non manca proprio nulla. Qualche esempio? «Io pensavo che il mondo / potesse resistere a questo vuoto di tempo / io pensavo che in fondo avrei potuto colmare questo vuoto di senso» canta in Felicità apparente,certamente un’insoddisfazione comune a molti giovani, «Mi confondo tra le ombre di questo mondo che dorme / e tra le ombre ritaglio il mio gesto di luce / sembra un miracolo…» racconta la magia del cullarsi sotto lo sguardo accogliente della luna nell’intima Luna, eseguita solo voce e chitarra, «E’ una legge che mi governa / che non ha morale / che non mi appartiene / che mi vuole fare male / E’ una legge che mi allontana dalla ragione / ho una ragione in più per combattere» così canta dell’eroina Antigone (o forse parla più di se stessa e di questa nostra società?).
Ci sono poi felici intuizioni poetiche come «senza frenare la lingua, il gesto e l’intenzione» che fa da ritornello in Faccia o «sui miei anni dosati, posati, sposati con te» in Ai tuoi occhi un brano intriso d’amore da stropicciarsi il cuore.
Nel disco si oscilla poi tra situazioni fra loro contrastanti, ascoltate la fiduciosa L’attesa seguita poi dalla tormentata Doloroso istinto, e ve ne renderete conto. Una citazione a parte merita La ballerina e il Clown perché è un gran pezzo, intenso quasi come La Donna Cannonedi De Gregori, che vede la straordinaria partecipazione di Pierangelo Negri al violino e la toccante esecuzione al piano della stessa Roberta.
Finardi, che nel disco appare solo di striscio, evidentemente ha visto giusto, ma di questo non avevo dubbi.
01. Anima dolce liquida
02. Felicità apparente
03. Corollario
04. Vento di costiera
05. Luna
06. Antigone
07. Faccia
08. Ai tuoi occhi
09. La ballerina e il clown
10. Circe
11. Filomena
12. L’attesa
13. Doloroso istinto
Roberta Di Lorenzo: voce, chitarra acustica (5), pianoforte (9, 13) Eugenio Finardi:voce (1), percussioni (11) Tony De Gruttola: chitarre elettriche (1), chitarra acustica (1, 2, 4, 6, 10, 11, 12), chitarre acustiche (3), chitarra classica (8, 10), chitarra elettrica (12) Max Carletti: mandolino (1, 10), chitarra acustica (2), chitarra elettrica (7, 8, 11, 12) Paolo Gambino: pianoforte (1, 2, 3, 7, 8, 10, 12), piano rhodes (1, 3, 4, 11), arrangiamento archi (2, 4, 7, 10), tastiere (7), wurlitzer (12) Stefano Profeta: basso elettrico (1), contrabbasso (3, 6, 7, 8, 10, 11, 12), arrangiamento archi (8), sitar (12) Federico Ariano: batteria (1, 2, 3, 7, 11, 12), percussioni (1, 2, 3, 7, 11, 12) Giorgio Cordini: mandolini (6), bouzouki (6), 12 corde (6) Pino Nicolosi: piano (6), synt (6) Stefano Lori: batteria (6) Pierangelo Negri: violino (9) Vittorio Cosma: synt (12) Quartetto Elodea (2, 4, 7, 8, 10) Edoardo De Angelis: violino Stefania Yesmoshenko: II violino Eugenio Silvestri: viola Claudio Giacomazzi: violoncello