Matta-Clast
Inquieti istanti di armonia violenta confondono il suono gelido che arrangia ‘Lontano da qui’, album d’esordio dei Matta-Clast. Formatosi nel 2006 come quintetto, per poi diventare terzetto nel 2007 (Nicola Frattegiani voce e chitarra, Tommaso Boldrini batteria, Paolo Coscia synth) con la scelta peculiare di rinunciare alla presenza di un bassista in formazione, i Matta-Clast danno alle stampe Effetti Collaterali, un EP auto-prodotto, per poi esplodere nel presente album, Lontano Da Qui. Disco dalla forte personalità, supportato da una cura non indifferente degli arrangiamenti, costruisce il suo impatto sul rapporto tra tensione armonica e ritmo, tra violenza e un’attesa scandita dall’incessante lavoro della batteria, dando vita ad un’atmosfera nervosa, elettrica e tesa verso un coinvolgimento quasi intimo dell’ascoltatore. La voce, cruda ed intensa, a tratti sussurrata, sembra imbevuta di travagli e bile, «la bile si riversa/ e questo stato temporeggia», turbinii di caotiche voglie che scompaiono in infiniti suoni, richiamando da vicino i Marlene Kuntz, soprattutto nella terza traccia, Matta Tst, che ricorda Nuotando nell’Aria, come è presente anche l’insegnamento delle “Spore” dei Marlene in virtù di un suono mai banale. Non solo: molteplici sono le influenze che caratterizzano questo album: Stasi ha sonorità che richiamano Aurora Sogna dei Subsonica, mentre altre tracce, tra le quali hanno un suono vicino al crossover, come Nera clastica, che ricorda i Linea 77. Altra caratteristica interessante: per questo disco i Matta-Clast hanno creato un “filo rosso” tra i pezzi in scaletta collegandoli tra loro con piccoli ponti strumentali creando un lungo ed ininterrotto flusso musicale, al fine di riprodurre la dimensione live del gruppo. Un bel progetto legato dal desiderio costante di evasione, di andare Lontano da qui, titolo della seconda traccia (primo brano scritto con la formazione a tre) e dell’intero album, volontà di portarsi via, di «lasciare la città in questo stato di catena/ dopo essermi fissato per un tempo illimitato».
01. Cattura
02. Lontano da qui
03. Matta TST
04. In-quieta attesa
05. Ancora non sto
06. L’ombra più corta
07. Zona cieca
08. Stasi
09. Nera clastica
10. Amaro
11. Coda
12. Caotiche
13. Maga
14. Nebbia
15. Eno
Nicola Frattegiani: voce e chitarra Paolo Coscia: synth Tommaso Boldrini: batteria