Ronin
Ideale colonna sonora per un film immaginario. È certamente questa la definizione più appropriata per “L’ultimo re”, terzo capitolo della storia targata Ronin. Dal precedente “Lemming” Bruno Dorella e sodali tendono a rimanere sulla lunghezza d’onda di una marcata e complessa malinconia, che ti prende al collo e difficilmente lascia indifferenti. Ma in questo nuovo lavoro c’è una maggiore attenzione del particolare, una migliore produzione e, soprattutto, un’idea di suono meglio messa a fuoco.
Dorella, anziché solo ipotetica, la storia ce l’ha realmente stampata negli occhi, tant’è che nell’album vengono presentati i vari personaggi, caratterizzati ognuno da un riconoscibile andamento musicale, fino a farli sfumare nel loro destino di morte. Nove brani, non facili da indagare ma certamente intriganti, dove sono rintracciabili delle splendide citazioni morriconiane (“Fuga del prete”), degli scenari ormai chiaramente riconducibili al Tarantino più ispirato (“Venga la guerra”), e una nutrita serie di virate tendenti al rock-blues di ottima fattura.
Il lavoro va assaporato nel suo insieme, inutile estrapolare i vari episodi che fuori dal loro contesto perderebbero di appeal. Dai movimenti western dell’iniziale “L’ultimo re”, passando per le ipnotiche contorsioni di “Meandro”, fino alla conclusiva “Morte del re”, con le sue penombre intrise di minimalismo dark, è certamente un bel sentire, e immaginare a orecchie spalancate.
01. L'Ultimo re
02. Fuga del prete
03. Meandro
04. Lo spettro
05. Tre miniature
06. Bleedingrim
07. Venga la guerra
08. Morte del prete
09. Morte del re
Bruno Dorella: guitar Chet Martino: bass Enzo Rotondaro: drums Nicola Ratti: guitar