Piccola Orchestra Karasciò
Nata nel 2007, la Piccola Orchestra Karasciò si inserisce per background e direzione nel folk cantautorale. Il gruppo ha vinto il contest Different Music per la Costituzione organizzato dall’ARCI di Carpi nel 2008, e ha partecipato al Festival Verdi 2010 a Parma, al Barezzi Live 2008, per arrivare poi sul podio, primo premio, a “Una canzone per Amnesty – Emergenti 2010” al Festival Voci per la Libertà. Ed è proprio da questo ultimo riconoscimento ottenuto sul brano Beshir che prende spunto e sostanza il lavoro Made in Italy, già disponibile sul mercato.
Le influenze sono identificabili chiaramente: De André, De Gregori, Nomadi, con arrangiamenti ska-reggae che ricordano da vicino i Modena City Ramblers. Sul piano testuale il forte richiamo al “cantautorale per eccellenza” fa emergere per contrasto una certa debolezza, colmabile con l’esperienza. Spuntano due brani su tutti: il già citato Beshir (”Beshir è aggrappato forte, con le mani alla ringhiera, mentre sotto il mare luccica di una luna quasi intera…”) e Noi sempre più uomini, brano sulla cecità umana realizzata nella sua apatia, nell’abitudine agli orrori e alla semplice bellezza: indifferentemente.
Un album divertente, divertito con una vena di amara denuncia. Un discorso a parte va riservato al packaging: un cartone da pizza d’asporto con al suo interno tanto di lattina di spuma, menù e tovagliolo; il CD è una pizza. Originalità e creatività “made in Italy”. Più che giustificato il titolo del lavoro della Piccola orchestra Karasciò: apprezzeranno i collezionisti.
01. Il nuovo circo
02. La ballata del creato
03. 70 estati
04. Il tempo dei villani
05. Grappa e fogli di giornale
06. Noi sempre più uomini
07. Beshir
Paolo Piccoli: voce e chitarra acustica Fabio Bertasa: chitarra elettrica Roberto Nicoli: basso Michele Mologno: batteria Diego Camozzi: mandolino Alessio La Chioma: tromba Ilaria Colleoni: violino