Joe Barbieri
Joe Barbieri torna
con il suo jazz esotico da crooner in punta di piedi: Maison Maravilha – quinto
album solista dopo una carriera al fianco di nomi come Pino Daniele e Giorgia –
punta dritto alle emozioni, con undici pezzi dal sapore variegato ma
inesorabilmente pregno di jazz, fado e bossa nova, con punteggiature
orchestrali che sanno della maestosità e dell’inventiva dei nostri Rota,
Trovajoli e Morricone.
L’album
esordisce con la sofferta Normalmente,
e già spicca la vocalità delicata e affabile dell’artista – vicina a quella di Ivan
Lins e a Caetano Veloso – sontuosamente accompagnata dagli archi orchestrati da
Antonio Fresa. Il contrabbasso caldo di Giacomo Pedicini caratterizza
l’incedere di Fammi tremare i polsi, singolo
trascinante, troppo misurato e sorridente per dipingere una sensualità che
emerge invece in altri pezzi, come nella straziante passionalità di Tacere/Parlare.
Si
prosegue con Lacrime di coccodrillo,
disilluso accomiato da un amore, che prepara alla magica Malegrìa, un fado impreziosito dalle corde della chitarra
portoghese di Gino Evangelista e dalla voce pastosa dell’interprete cubana Omara Portuondo – sicuramente il
momento più gustoso di un album dai toni ricercati. La vera pietra angolare
dell’intero lavoro è però Castello di
sabbia, summa delle molteplici influenze che hanno partorito “Maison
Maravilha”, filtrate dalla sensibilità tenue e commossa di un jazz dal passo
felpato.
Barbieri
si concede anche due sentiti e personalissimi omaggi a due grandi autori: il
primo è Paolo Conte, con Wanda (stai
seria con la faccia), in una versione innamorata che svela l’animo vivace e
fresco della canzone; il secondo è Henri Salvador, scomparso lo scorso anno,
del quale l’artista partenopeo reinterpreta la toccante La muraille de Chine, a suggello di un duetto agognato e impedito
dalle circostanze. L’amore per la bossa nova esplode poi in Gira e rigira, piccolo prologo ai due
pezzi più personali dell’autore: Fa’
conto, in cui l’orchestra arricchisce un testo costruito sul calembour
linguistico, e la inconsolabile implorazione di Onda schiva.
Quasi
a dispetto di una solidità compositiva e interpretativa invidiabile, questa
“Casa delle Meraviglie” affascina per il suo garbo e incanta per un’atmosfera
eterea e passionale. Con questo disco prezioso, Barbieri ci fa innamorare di
orizzonti esotici, ma non tanto diversi dai nostri.
01. Normalmente
02. Fammi tremare i polsi
03. Lacrime di coccodrillo
04. Malegrìa (con Omara Portuondo)
05. Castello di sabbia
06. Wanda (stai seria con la faccia)
07. Tacere/parlare
08. Gira e rigira
09. La muraille de Chine
10. Fa’ conto
11. Onda schiva
Joe Barbieri: voce
e chitarre
Gianfranco Campagnoli:
flicorno
Giacomo Pedicini:
contrabbasso
Carmine Bruno:
percussioni
Giuseppe Milici:
armonica
Gino Evangelista:
chitarra portoghese
Sasà Piedepalumbo:
fisarmonica
Vladimir Kocaqi:
violoncello
Pericle Odierna:
clarinetto e sax soprano
Antonio Fresa:
pianoforte, rhodes, orchestrazioni
Armand Priftuli, Piero Calzonari, Pasquale
Murrino, Angelo Casoria: primi violini
Gianluca Falasca, Roberto Roggia, Liliana
Rotundi: secondi violini
Giuseppe Navelli, Paolo Traverso: viole
Mauro Fagiani, Mauro Pescosolito:
violoncelli
Omara Portuondo: voce
in #4
Tony Canto:
chitarre elettriche in #3 e #7
Luigi Scialdone:
chitarre elettriche in #5 e #10