Antonio Castrignanò
Oggi ci si misura disinvolti con la multimedialità. Telefonini che fanno le foto, scarpe che diffondono musica, sono la misura del nostro quotidiano tecnologico. Quasi irrita che la lattina di birra sul tavolo non abbia la sua bella presa usb. Questione di tempo. Ma c’è stato un’ epoca in cui immaginare l’interazione di linguaggi diversi in un percorso di ricerca già ti faceva eroe. Negli anni Cinquanta Ernesto De Martino, affiancato da altri esploratori, come l’etnomusicologo Diego Carpitella o il fotografo Franco Pinna, partì sulle tracce della cultura arcaica contadina del meridione, in bilico tra disperazione e magia, tra fierezza e rassegnazione. Arrivarono nei paesi persi tra Puglia e Basilicata e raccolsero le tracce di un mondo a cui il progresso non sembrava voler concedere occasione. Nastri e quaderni riempiti di corsa mentre la modernità avanzava, fermando la memoria della taranta, dei canti dei carrettieri e delle lamentatrici. Scrittura intrecciata ai nastri magnetici e alle foto. In barba a tutte le future multimedialità possibili.
Antonio Castrignanò è salentino, di più, è uno dei motori artistici di quella terra che in questi anni ha attratto l’attenzione di un numero sempre più vasto di persone. Castrignanò ha all’attivo un curriculum prestigioso, ricco di collaborazioni. Cimentatosi anche con successo con la colonna sonora di Nuovomondo di Emanuele Crialese, propone ora a suo nome questo lavoro intitolato Mara la fatìa. Un disco che scorre come un film, carico di suggestioni, e di storie. Un lavoro pregevole in cui tradizione e innovazione si sposano senza risultare mai stucchevoli e non è impresa facile in questi tempi in cui la taranta è merce da supermercato, venduta ai turisti come le danze nelle riserve indiane. Meritano attenzione canzoni come Mara la fatìa, Signora Madama e a una versione splendida di Muntanara. La costruzione di una grammatica nuova per una lingua contemporanea condivisa. Ora chi glielo dice a De Martino...
01. Aradeo
02. Mara la fatia
03. Lu sule calau
04. Tremulaterra
05. Canto al buio
06. Signora Madama
07. La Luna Gira...
08. Maria Nicola
09. Cantu a Trainiere
10. Mula Pietra
11. Muntanara
Antonio Castriganò: voce, tamburello, daf e percussioni Attilio Turrisi: chitarra classicae battente Gianluca Longo: mandola, mandolino e cetra Giulio Bianco: zampogna, flauti e armonica Giuspeee Spedicato: basso acustico Ninfa Giannuzzi: voce Rocco Nigro: fisarmonica Ospiti: Luanna Ricci: pianoforte in "Signora Madama" e "Muntanara", pad in "Lu Sule Calau" Francesco Congedo: contrabbasso in "Mula Pietra" Giancarlo Parisi: zurna e flauti in "Lu Sule Calau" Luigi Chiriatti: cori in "Aradeo" e "Maria Nicola" Redi Hasa: violoncello in "Mara la Fatìa" e "Canto al Buio" Riccardo Laganà: tamburello in "Mara la Fatìa", rik in "Cantu a trainiere" e kanjira in "Lu Sule Calau"