Latte e Miele
Tornare a suonare insieme, dal vivo, dopo una trentina d’anni può essere anche solamente un simpatico ritrovarsi, stare insieme e passare qualche serata in compagnia dei vecchi amici e della propria musica, ma... quando il tour inizia a toccare paesi stranieri, Canada, Corea, mica dietro casa, la questione diventa un po’ più complessa e, diciamolo, decisamente intrigante...
Perchè è vero, la propria “vecchia” musica è un collante fortissimo, ma l’ipotesi di rimettersi a scrivere qualcosa insieme è lì, dietro l’angolo, e conduce ad esiti magari imprevisti.
E alla fine, dopo Passio Secundum Mattheum, (1972), Papillon, (1973), Aquile e Scoiattoli, (1976), Vampyrs, (1979), uscito nel 1992, ecco la testimonianza “live” uscita nel 2008, Live Tasting, che prepara il terreno al ritorno in studio della formazione originale dei Latte e Miele, che il disco, cosiddetto, della “maturità”, lo consegnano al pubblico in pieno terzo millennio.
Non più giovani e dunque, va da sè, con molti anni di esperienza in più, i Latte e Miele superano di slancio le incertezze e l’approssimazione dei primi lavori, forse troppo complessi per la loro relativa esperienza, e realizzano un lavoro coerente, compatto, dalle mille sfaccettature, che recupera l’originale attrazione per la musica classica e la affianca ad una rinnovata e vivace voglia di raccontare, con le parole e con i suoni.
Marco Polo, sogni e viaggi è un lavoro che, già dal titolo del resto, affronta una vicenda umana e storica decisamente affascinante; lo svolgimento quindi offre momenti “epici”, come ad esempio l’ouverture San Marco, descrizioni delicate del mondo dell’epoca, Carnival, situazioni più tese e drammatiche, Il sogno, I Crociati, momenti più malinconici, Via si và, Il matrimonio dei bimbi nel vento.
Testi e cantato decisamente all’altezza, (e ben si sa che per il prog italiano questo è stato per anni il principale tallone d’Achille...), esecuzioni strumentali accuratissime ed intense, assolutamente lontane dal clichè di “freddezza” che spesso accompagna questo genere musicale.
Un ritorno, utilizzando una terminologia classica, decisamente “in grande stile”, per nulla barocco, tant’è che l’album scorre senza forzature in un “continuum” avvincente e di forte impatto emotivo; ipotizzarne la realizzazione “live”, magari in versione “teatrale”, è più che realistico e, perchè no, stuzzicante.
01 San Marco
02 Carnival
03 Il sogno
04 Via si và
05 I Crociati
06 Il Deserto dei Gobi
07 Il matrimonio dei bimbi nel vento
08 Pechino
09 Kubilai Kan
10 L’ultimo unicorno
11 La battaglia di Curzola
12 La prigione
13 Sogno incrociato
14 Ritorno a San Marco
Marcello Giancarlo Dellacasa: electric and acoustic guitar, vocals Oliviero Lacagnina: piano, keyboards Alfio Vitanza: drums, vocals Massimo Gori: bass, vocals Riccardo Vartolo: primo violino Angelo Quarantotti: viola Andrea Landi: violoncello solo Pino Nastasi: contrabbasso Roberto Tiranti: voce lirica