Come annunciato proprio alla nostra testata, è uscito l'album del gruppo vocale Maybe6ix. Un'opera prima per il gruppo, i cui componenti però sono tutt'altro che esordienti. Se ci viene consentito un termine in voga anni fa, è un “supergruppo” che raccoglie alcuni dei migliori elementi che già hanno avuto esperienza di formazioni a cappella. Un progetto che nasce dall'esperienza didattica e musicale dell'associazione Solevoci di cui Fausto Caravati è animatore e che ha portato all'incisione di questo album dedicato esclusivamente alla canzone d'autore italiana. I Maybe6ix hanno voluto toccare varie corde, da quella ironica (e riuscitissima) della Terra dei cachi di Elio e le Storie Tese introdotta dall'Aria della IV corda di Bach, a quella bluesy di Io per lei di Pino Daniele che è inframezzata da un episodio contrappuntistico in stile rinascimentale. O la ballata Qualcosa che non c'è di Elisa dove le dinamiche piano e forte si svolgono attraverso dissonanze e accordi perfetti. Bene anche il pop più di impatto come Infinito di Raf e Baila di Zucchero, nobilitata da un intermesso jazzistico, così come Cose in comune di Daniele Silvestri rappresenta un bell'esempio di recitar cantando contemporaneo reso bene dal gruppo vocale. Un album da mettere nel lettore cd per passare quarantacinque  minuti di gradevolezza che in questo caso è conseguenza di navigata  professionalità. Adesso attendiamo una prova autoriale che il gruppo, vista la presenza di un compositore già noto in ambiente classico come Alessandro Cadario, può permettersi di affrontare.

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