Raf
A
sorpresa, Metamorfosi, ultima fatica discografica di Raf, sancisce un ritorno a una forma
canzone più immediata, dopo due dischi come “Ouch” e “Passeggeri distratti” in
cui emergeva la volontà di seguire un percorso originale che non tradisse l’impronta
squisitamente pop. A questo punto della sua carriera, Raf rivolge uno sguardo
più maturo verso la sua esperienza artistica e personale, come emerge dalla
title-track, una ballad firmata a quattro mani con la moglie Gabriella Labate e dichiarato punto di
partenza di tutto questo lavoro, incentrato sulla metamorfosi, appunto, sulla celebrazione del fluire irresistibile
della vita.
L’album
si apre con il singolo Ossigeno, ballata
romantica con accenni d’archi, emblema di questo ritorno più consapevole a
composizioni maggiormente tradizionali sia per tematiche che per arrangiamenti.
In Ballo, il cantante pugliese
ripropone un suo marchio di fabbrica, quel “rappato” ostinato su base molto groovy (qui addirittura da “breakdance”) e
ritornello accattivante, che aveva fatto la fortuna di successi del passato
come “Battito Animale” e “Salta più alto”. E proprio su refrain molto orecchiabili
si reggono Giù le mani dal cuore e Nel tuo ritorno, che precedono Lacrime e fragole, composto con la
collaborazione di Pacifico, testo
delicato sul classico tema degli opposti che finiscono per conciliarsi. A
chiudere il disco, il rock on the road di L’era
del gigante, sguardo disincantato sul sogno americano, ora incubo deformato
in cerca di riscatto (Yes, we can?), e la romantica Il mondo coi tuoi occhi.
Un
disco senz’altro ben confezionato “Metamorfosi” – grazie ai musicisti di
talento alle spalle (Adriano Viterbini alle chitarre, il co-produttore Simone
Papi alle tastiere, Cesare Chiodo al basso, Diego Corradin alla batteria) e a
un lavoro di produzione equilibrato e rigoroso – che però non ha l’incisività e
la vis innovativa dei lavori precedenti. Anzi, i testi si accontentano di
soluzioni piuttosto convenzionali, sfiorando appena quelle suggestioni che
lasciano intravedere e che li renderebbero dei piccoli gioielli. Quando invece
qui scivola via tutto piuttosto velocemente, e in modo innocuo.
01. Ossigeno
02. Ballo
03. Metamorfosi
04. Giù le mani del cuore
05. Nel tuo ritorno
06. Lacrime e fragole
07. Non è mai un errore
08. L’era del gigante
09. Il mondo coi tuoi occhi
Raf: voce, tambourine, synth,
cabasa, chitarre elettriche e acustiche
Adriano Viterbini:
chitarre elettriche e acustiche
Simone Papi:
tastiere, fisarmonica, synth, organo hammond
Cesare Chiodo: basso,
basso acustico
Diego Corradin: batteria
Francesco Luzzi:
cabasa