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Il Rovescio della Medaglia

Microstorie

Un triennio intensissimo, 1971 – 1973, tre album importanti, La Bibbia, Io come Io, Contaminazione, poi un lungo silenzio, fino alla metà degli anni ’90, altri due album, ed un ennesimo lungo silenzio: Enzo Vita, chitarrista della band, però, non si è mai rassegnato al fatto che Il Rovescio della Medaglia potesse finire, e con pazienza ha atteso il momento migliore per riportare la “creatura” sotto le luci della ribalta.

Un cantante “importante”, Roberto Tiranti, la partecipazione, al basso, di Gianni Colaiacomo, già con il Banco del Mutuo Soccorso, un manipolo di amici, la sezione fiati ed anche gli archi, perché la commistione con la musica classica è un marchio di fabbrica, ed ecco che si materializza Microstorie, che segna, di fatto, il ritorno del Rovescio.

Undici tracce in cui la chitarra di Vita “ruggisce” ancora come ai bei tempi, undici tracce in cui, sfrondati gli orpelli, si può ascoltare un rock diretto, dai suoni attuali, venato di funk, caratteristiche che appartenevano al gruppo anche quando, agli inizi della carriera, avevano nei Deep Purple una sorta di punto di riferimento; ora però, le spigolosità hard rock sono smussate, in funzione di un approccio più “morbido”, che traspare fina dalla prima traccia, Quale film.

Niente suite, quindi, i brani proposti sono tutti relativamente brevi, altro fattore che denota il rinnovamento della band, il tentativo di evitare di ripercorrere strade già battute in passato; Microstorie, la title track, è un brano assolutamente pop, in cui gli archi ed i fiati creano un’atmosfera rilassata, che peraltro pervade tutto il lavoro.

Ecco, probabilmente il gruppo è riuscito a non farsi prendere dall’angoscia di dover sostenere un ruolo, di dover per forza riproporre uno stile, ma ha lasciato libera la fantasia di captare le vibrazioni “di oggi”, recepirle e fissarle; Lucas Bar, ad esempio, è un bel brano funk-rock, che lega in sé le ascendenze hard ed alcuni passaggi prog, soprattutto nei botta e risposta fra chitarra e tastiere.

Insomma, senza rinnegare il passato Il Rovescio della Medaglia ha trovato una sua dimensione attuale, pienamente soddisfacente, come traspare dall’energia che il gruppo sprigiona: Cattivi pensieri, ad esempio, mescola frizzanti impasti vocali, belle impennate dei fiati, una ritmica serrata, e la chitarra in sottofondo, che solo a metà brano esegue un fugace intervento prima di rientrare a dettare i tempi, mentre le tastiere si concedono una chiusa in stile fusion, molto anni ottanta. Tapis roulant, invece, ha una bella “anima” soul, Grida, urli & strilli è un godibile speed-rock.

Un rientro ben confezionato, dunque, che, senza alcuna preclusione, lascia alla band la possibilità, in futuro, di scegliere qualunque strada. Il progetto è valido, va solo indirizzato secondo le attitudini dei protagonisti. 

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In dettaglio

  • Anno: 2010
  • Durata: 47:50
  • Etichetta: Enzo Vita/Believe Digital

Elenco delle tracce

 01 Quale film

02 Se non hai

03 Microstorie

04 Lucas Bar

05 Cattivi pensieri

06 Dimmi ancora di si

07 Ci sono giorni

08 Tapis roulant

09 Grida urli & strilli

10 Souvenir

11 Hai mai tentato

Brani migliori

  1. Lucas Bar
  2. Tapis roulant
  3. Grida, urli & strilli

Musicisti

Enzo Vita: guitar, vocals Roberto Tiranti: vocals Enrico Solazzo: keyboards Mimmo Sessa: keyboards Gianni Colaiacomo: bass Pippo Matino: bass Luca Trolli: drums Cristiano Micalizzi: drums   Sandro Deidda: sax Claudio Corvini: tromba Giancarlo Ciminelli: tromba Roberto Schiano: trombone Marcello Sirignano: violino Prisca Amori: violino Adriana Ester Gallo: viola Giuseppe Tortora: violoncello