ultime notizie

Lilith Festival: Genova tra pop, rock ...

di Alberto Calandriello Periodo di intensissima attività per l'Associazione Culturale Lilith, punto di riferimento per la cultura a Genova ed in Liguria, che da pochi giorni ha dato il ...

Massimo De Mattia

Mikiri+3

Il “+3”, rispetto al precedente – e semplicemente – Mikiri, riguarda Tedesco, Turchet e Grizzo, che vanno a integrare il quartetto artefice di quel già ragguardevole lavoro. L’odierna aggiunta di tre elementi non poteva che ampliare ulteriormente lo spettro operativo di cui un musicista fortemente progettuale come Massimo De Mattia sa ovviamente avvantaggiarsi adeguatamente. E non solo lui, del resto, visto l’ampio campionario di penne che firmano i nove brani del disco.

Ripartendo secondo tale percorso le varie tracce, diciamo subito che i due temi firmati dal flautista sono fra le cose migliori del lavoro: Mikiri 2 è episodio nervoso, frastagliato, in cui l’autore e leader, saggiamente (come del resto in buona parte del disco), non si ritaglia un ruolo prevaricante, ben sapendo che la musica più ambiziosa deve far leva anzitutto sull’impianto collettivo; El triunfo de la muerte, per parte sua, sfoggia un’energia quasi brada e – qui sì – con un De Mattia al centro della tenzone.

Due brani a testa si devono poi anche a Cesselli (il breve, vitale Harmonicae il ben più ampio e composito Sillabario) e soprattutto a quello Zlatko Kaučič, sloveno, che la nutrita colonia friulana (appunto quella di De Mattia, pordenonese, e soci) frequenta con costanza. Si tratta di un percussionista (termine decisamente riduttivo, per lui) quanto mai vulcanico e creativo, uno che sa far suonare come pochi pelli, metalli e qualunque altra cosa gli capiti a tiro (si ascolti in proposito il recente, bellissimo solo album edito dalla Leo Emigrants). Qui firma l’iniziale Senci, lieve, quasi volatile, e Cosmic Experience, inizialmente spezzettato e quasi marziale, poi di umore più squisitamente cameristico-contemporaneo, in un’alternanza complessiva di situazioni che ne costituisce la principale risorsa, fissandolo come una sorta di quintessenza dell’intero album.

I tre brani “di repertorio” che completano la scaletta sono a loro volta quanto mai compositi, e tuttavia ricondotti a un’estetica di gruppo assolutamente coerente. Per prima arriva l’Ave Maria di Giulio Caccini, autore del sedicesimo secolo, ripresa con tratto molto descrittivo, quasi filmico, mentre in chiusura incontriamo Who Knows di Jimi Hendrix, affrontato col giusto piglio, e una delle cult-song monkiani per eccellenza, Pannonica, sentita mille volte eppure ancora in grado di piegarsi a una rilettura intelligente quanto particolare.

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Massimo De Mattia & Stefano Giust
  • Anno: 2011
  • Durata: 2011
  • Etichetta: Setola di Maiale

Elenco delle tracce

01. Senci

02. Mikiri 2

03. Ave Maria

04. Harmonica

05. El triunfo de la muerte

06. Cosmic Experience

07. Sillabario

08. Who Knows

09. Pannonica

Brani migliori

  1. El triunfo de la muerte
  2. Cosmic Experience
  3. Pannonica

Musicisti

Massimo De Mattia: flauti in do, sol e basso, ottavino Denis Biason: banjo, chitarra Romano Todesco; fisarmonica Bruno Cesselli: pianoforte Alessandro Turchet: contrabbasso Zlatko Kaučič: percussioni Luca Grizzo: voce, percussioni