Bankrobber
Soffia una piacevole brezza British in Missing, secondo album dei Bankrobber, stavolta inciso in inglese, dopo l'italico Gazza ladra di quattro anni fa. Di Scomparso c'è pochissimo: il talento che si intravedeva già dall'opera prima non sembra disperso; più(t)tosto, si è intensificato con l'esperienza macinata on the road, fino a culminare con l'apporto dato ad Enrico Ruggeri nel suo Le canzoni ai testimoni. Ma montarsi la testa non rientra nell'ideologia del quartetto di Riva del Garda e Missing è la prova concreta come si possa attuare un progetto che scruta la terra d'Albione, con dedicata umiltà e centrata reverenza ma senza timori di ripercorrere sentieri già battuti.
La personalità dei Bankrobber è tanto evidente e lapalissiana in episodi come A good guy with the gun e Afraid, nei quali, con il tipico incedere "equino" degli Arctic Monkeys di Do I wanna now si addentrano nella loro costellazione ma arricchendola con interventi calibrati di elettronica e voce filtrata. Però, il combo di Alex Turner, non è l'unica fonte ispirativa: Summer of love ha l'occhio rivolto ai refrain molleggiati ed accattivanti dei Stereophonics ma con chitarre più acide del solito. Oppure , The womanizer è un pop stiloso, eseguito con la leggerezza straordinaria che fu dei Prefab Sprout, ricreata qui dal felice connubio vocale uomo/donna dei fratelli Giacomo e Maddalena Oberti. E non sfigurano neanche nella conclusiva Greetings from my place, in cui il fitto raggio intimistico è illuminato da contesti sognanti e bruschi risvegli di marchio Coldplay.
Omaggiare i Big non significa pedissequa imitazione ma, semmai, rispettosa ispirazione verso quei maestri che han fatto scattare la miccia passionale del creare musica: che male c'è se, con tutto ciò, offrono il miglior approccio all'album con Gold, tra pacatezza di classe e fragori a piccole dosi o se la chitarra acustica di Just have a dream traccia il tema base con frizzante vivacità o, a maggior ragione, se If you were here è ridotta ai minimi termini, con la sola acustica ad elargire un finissimo ascolto? Proprio nulla di male, anzi! Ne uscissero di album come Missing: sicuro propedeutico per tornare a produrre musica di qualità e viatico-base per cominciare a spiccare il volo.
Foto di Daniele Magoni
01. Gold
02. Closer
03. A good guy with a gun
04. Summer of love
05. The Womanizer
06. Just have a dream
07. Afraid
08. Skies of thorns
09. If you were here
10. Greetings from my place
Giacomo Oberti: voce, chitarra - Maddalena Oberti: voce, tastiere - Stefano Beretta: batteria, cori - Andrea Villani: basso, cori