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Simone Zanchini

My Accordion’s Concept

Un intero cd – sia pur non lunghissimo – per sola fisarmonica (più diavolerie varie, ambito in cui Zanchini è un autentico drago) rimane pur sempre un discreto sesto grado, così come, nel contempo, un invito a nozze assolutamente succulento. Il musicista marchigiano non si tira certo indietro, confezionando un lavoro di spiccata identità e appeal. È chiaro che le risposte emotivamente più pregnanti, per chi ascolta, arrivano nei brani iniziali, prima che il gioco si faccia un po’ troppo scoperto, e tutto sommato certe trovate risultino persino lievemente meccaniche.

Ci sono effettismo e virtuosismo, in buona sostanza, elementi che appunto, svuotati di quel substrato poetico puro che fa grande ogni opera d’arte, finiscono alla lunga per mostrare un po’ la corda, ripiegando qua e là anche in un minimo di ripetitività, specie nei pezzi più ampi, tipo Help!, Ecstasy e soprattutto il conclusivo Mantra per Cecil Taylor.

Senz’altro meglio vanno le cose negli episodi più concisi, in particolare in We Are All Puppets in F# Major (poco più di un minuto e mezzo), sfogo di visceralità allo stato puro (un po’ modello-Salis, per capirci, e non solo qui, del resto), con un rumorismo divertito, e nel pur più ampio The Cancer of Prejudice (anche i titoli sono tutto un programma), in cui si coglie un chiaro disegno (e impulso) creativo. Disco, ad ogni buon conto, che non lascia certo indifferenti. Il che è già un risultato tutt’altro che trascurabile.          


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In dettaglio

  • Produzione artistica: Simone Zanchini & Giorgio Dini
  • Anno: 2012
  • Durata: 42:17
  • Etichetta: Silta Records

Elenco delle tracce

01. The Polstoy´s Lament
02. Help!
03. We Are All Puppets in F# Major
04. The Cancer of Prejudice
05. Ecstasy
06. Horror Vaqui
07. Parla come mangi
08. Mantra (to Cecil Taylor)


Brani migliori

  1. The Polstoy´s Lament
  2. We Are All Puppets in F# Major
  3. The Cancer of Prejudice

Musicisti

Simone Zanchini: fisarmonica, elettronica, kazoo, rumori