Ashley Hutchings & Ernesto De Pascale
Immaginate che, ci piace pensare
per caso, il bassista e co-fondatore di gruppi quali i Fairport Convention, gli Steeleye
Span e l’Albion Country Band,
praticamente la crema del folk-rock britannico, ovvero Ashley Hutchings
si trasferisca per un breve periodo fra le colline toscane, incontri, sempre
per una fortunata coincidenza, un noto “malato” di blues quale è senz’ombra di
dubbio C. Ernesto De Pascale, ed i due decidano, così, senza impegno, di
“farsi una suonata”. Ecco, il fatto è che difficilmente la cosa può restare per
pochi intimi, perché l’occasione è ghiotta, di quelle che non si possono non
cogliere, ed allora l’incontro si allarga ad un (nutritissimo per altro) gruppo
di amici, ognuno dei quali contribuisce alla costruzione di un brano, ad un
arrangiamento, offre la propria voce, il proprio feeling: questo pare essere il
segreto di My land is your land, un lavoro in cui la passione, la
condivisione e l’affetto per il blues e folk-rock si mescolano all’allegria
delle tavolate, alle bevute in compagnia, allo stare insieme per puro piacere.
Il risultato, invero di alto livello, sono tredici tracce
in cui la simbiosi fra le brughiere inglesi e le colline toscane è un risultato
spontaneo, naturale, in cui i due “pards” non vogliono, ne ambiscono, ad
interpretare il ruolo di protagonisti, ma lasciano tutti i musicisti liberi di
interpretare al meglio la loro performance e si ritagliano quasi un ruolo di
“maestri di cerimonia”, defilato ma di grande spessore.
You are what you eat, terza traccia dell’album, è
un po’ la sintesi di questo modo di stare insieme, a metà strada fra jam
session e tavolata sull’aia, popolare e colto nel contempo, perché in ogni caso
si tratta di tradizioni centenarie (ed anche il calcio, quello nobile, fa
capolino…), che si rinnovano ancora una volta e mantengono inalterato il loro
fascino.
01. A Patch of Earth
02. No Juliet Dreaming
03. You are what you eat
04. The old masters
05. The call of yesterday
06. Working underground
07. Come and buy
08. The Lion of Highbury
09. The song of two bridges
10. Ten miles going there and then miles coming back
11. Come join together
12. Family ties
13. Epilogue (All’s well that ends well)
Ken Nicol: lead vocal, electric guitar, acoustic guitar
Marian Trapassi: lead vocal
Ashley Hutchings: electric and acoustic bass, lead vocal,
speech
Neil Marshall: drums, percussion
Joe Broughton: violin, mandolin, electric bass
Paloma Trigas: violin
Jo Hamilton: viola, vocals, lead vocal
Liz Garside:
cello
Adua Tognetti:
conga, drums
John Sheperd: keyboards
Jennie Sawdon: vocals
Graziano Romani: lead vocal
P.J. Wright: slide electric guitar, acoustic guitar,
pedal-steel guitar
Pete Zorn: sax, vocals
Ernesto De Pascale: Hammond organ, speech
Ruth Angell: vocals, violin, speech
Mark Hutchinson: vocals, acoustic guitar
Rob Kay: keyboards
Lester Simpson: lead and harmony vocal
Fabrizio Berti:
harmonica
Chris Leslie:
lead vocals
Andrea Mei:
fisharmonica, piano
Riccardo Marasco:
lead vocal, guitar lyra