Le-Li
“Scendi dal pero!”, le diceva sempre la mamma, ma Elisa, in arte Le-Li, su quell'albero ci ha voluto costruire invece un mondo tutto suo, fatto di piccoli suoni raffinati e di intime canzoncine sussurrate. Nasce così My life on a pear tree, l'album che prosegue il discorso musicale introdotto dal primo EP Music is not for grownups, pubblicato nel 2008.
Ancora una volta Le-Li e il “compagno di giochi” John ci conducono attraverso un fiabesco universo musicale in cui risuonano melodie accattivanti, giocose e spesso infantili, arricchite da delicati arrangiamenti pop-folk in chiave prevalentemente acustica, suonati quasi in punta di piedi, come per non disturbare i sogni di un bambino. Pur circondati da tanta leggerezza i testi di Elisa ci lasciano però intravvedere una realtà diversa, più matura e profonda, fatta di storie d'amore difficili (Sparring partner, Cenere sul tavolo) che si intrecciano ad un latente disagio esistenziale in cui affiorano nostalgie (In the backyard, Lullaby), inquietudini e paure (Julia).
Il rassicurante mondo infantile ci appare allora più come un anelito o un rimpianto malinconico, e il lieto fine delle favole (Junk girl) non sembra in fondo convincere del tutto nemmeno Le-Li. La piccolaElisa infatti non è più così innocente quando si diverte a giocare con il suo lato oscuro (Bimba, Chat noir) fino ad omaggiare Kurt Cobain e i Nirvana con una straniante versione scanzonata di Lithium. La voce morbida e sussurrata, adottata da Le-Li per l'intero album, assume allora una connotazione ambigua e intrigante, in bilico tra sensualità e candore, e contribuisce così ad aumentare il fascino di ciò che potrebbe rimanere solo una filastrocca.
Questa dialettica fra mondo infantile e maturità si ripropone anche a livello musicale nell'accostamento di strumenti giocattolo con strumenti tradizionali come archi (violino, violoncello e contrabbasso) e fiati (sax e bassotuba), o particolari come mandolino, banjo e theremin (un classico del pop anni '60). Non mancano infine incursioni esotiche come harmonium, sitar e dilruba, strumenti indiani suonati dalla stessa Le-Li anche nel bel pezzo conclusivo Which way, che ci ricorda a suo modo il George Harrison di Within You Without You e il forte interesse di Elisa per la musica indostana.
01. Junk girl
02. Sparring partner
03. In the backyard
04. Lullaby
05. Cenere sul tavolo
06. 17th June
07. Lithium
08. Mon amour
09. Bimba
10. Anyone else but you (io vedo quello che nessuno può)
11. Julia
12. Chat noir
13. Which way
Leli: voce, chitarra classica ed acustica, contrabbasso, sitar, dilruba, glockenspiel, harmonium John: voce, chitarra acustica ed elettrica, percussioni, tastiere, sinth, diamonica, glockenspiel, batteria in “Cenere sul tavolo” e “Which way” Francesco Brini: batteria e percussioni Marcello Petruzzi: basso, chitarra elettrica in “Cenere sul tavolo” ,”Anyone else but you” e “Julia” Elia Dalla Casa: saxofoni Jacopo Ciani: violini Maja Petrusevska: violoncelli Alessandro Grazian: chitarra acustica, piano giocattolo, banjo, mandolino, harmonium e diamonica in “Junk girl”, “Mon amour”, “Which way” e “Bimba” Valerio Canè: theremin in “17th june” e “Chat noir” Nicola Manzan: rhodes in “Sparring Partner” e “Lullaby” Simone De Lorenzis: pianoforte in “Lithium” Tiberio Turtura: bassotuba in “Bimba” e “Anyone else but you” Jade Jossen: cori su “Junk girl”, “Sparring partner”, “Mon amour” e “Chat noir” Pere’s glee club: voci su “17th june”, “Lithium”, “Cenere sul tavolo” e “Which way”