ultime notizie

Lilith Festival: Genova tra pop, rock ...

di Alberto Calandriello Periodo di intensissima attività per l'Associazione Culturale Lilith, punto di riferimento per la cultura a Genova ed in Liguria, che da pochi giorni ha dato il ...

Enzo Avitabile

Napoletana

Il sottotitolo di questo lavoro è “Canti e musiche scritti nel cemento” ma, forse, sarebbe stato meglio aggiungere “e nell’anima”, perché queste canzoni superano le barriere del cuore per colpire, direttamente, quelle dell’anima. Enzo Avitabile, che ha la napoletanità incisa nel suo DNA dà, con questo lavoro, una straordinaria prova di come sia possibile parlare e cantare di Napoli superando ogni stereotipo, andando all’essenza della cultura di questa grande, straordinaria, sfortunata città. Innanzitutto l’album è sobrio, assolutamente non caratterizzato dagli stereotipi che, da sempre, perseguitano questa città. E’ un lavoro sobrio, scarno, diretto, profondo. Un lavoro che si avvale del canto, morbido e suadente, antico e onirico, di Avitabile, del violoncello asciutto e toccante di Marco Pescosolido, della chitarra classica, limpida e struggente di Umberto Leonardo. Sempre di Avitabile sono gli interventi all’arpina ed al sax, suo grande amore, e le percussioni sono affidate a Carlo Avitabile. Questo “Napoletana” è un lavoro da ascoltare con molta attenzione, prendendosi tutto il tempo necessario per assaporarne i suoi aromi, i profumi della malinconia, che abbondano senza essere opprimenti, per comprenderne appieno le ragioni. Ragioni che stanno anche nella carriera di Avitabile ma, soprattutto, nella sua capacità di essere elemento di profonda evocazione di un mondo ormai scomparso e che si regge sulla memoria e sulla volontà di alcuni, instancabili ed irriducibili musicisti e letterati, che sentono importante salvaguardare le proprie radici dalla tabula rasa culturale che ci sta avvolgendo da tempo e che, come un pitone, ci stritolerà. “Napoletana”, titolo che ci riporta alla storica raccolta discografica di Roberto Murolo, indimenticato ed indimenticabile cantore di Napoli, non è solamente un ottimo album (e sarebbe già molto) ma è un’indicazione imprescindibile se, davvero, vogliamo salvare la cultura del nostro Paese prima che sia troppo tardi.

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Andrea Aragosa, Nello Scognamiglio, Mario Aragosa
  • Anno: 2009
  • Durata: 39:34
  • Etichetta: FolkClub Ethnosuoni/SudArte

Elenco delle tracce

1.      Don Salvatò

2.      Liberazione

3.      Malinconia

4.      Ricurdànne

5.      Benedìtta sia

6.      Can un mancasse màje ‘o sole

7.      Amaro nunn’ ess’a essere màje

8.      Il lamento dei mendicanti

9.      Sango e grano

10.  Figliola ca guarde ‘o mare

11.  Canto ‘e primavera

12.  Canto ‘e primavera

13. Carmela

Brani migliori

  1. Don Salvatò
  2. Malicunia
  3. Figliola ca guarde ‘o mare

Musicisti

Enzo Avitabile: voce, arpina, piffero, sax sopranino in mi bemolle Umberto Leonardo: chitarra Marco Pescosolido: violoncello Carlo Avitabile: cassa, tamburino, castagnette, tamburo