Ilaria Pastore
Certi dischi sono belli per le canzoni, altri per il packaging, altri per la foto di copertina, altri ancora per tutti e tre questi elementi. Ognuno trova quasi sempre un motivo personale (e quindi diverso da tutti gli altri) per amare un disco. Finito di ammirare il boschetto in copertina di questo cd, l’occhio cade sul titolo che, dopo ripetuti ascolti, non si può non apprezzare. Nel mio disordine, opera prima di Ilaria Pastore, è esattamente la frase che resta ben stampata nella mente per tutti i 45 minuti di durata del cd, quella che ben ne descrive il contenuto.
Già dal primo ascolto ci si rende conto, infatti, che questo non è un disco d’impatto e nemmeno un disco commerciale, anzi forse è un lavoro che ribalta tutti gli stereotipi della commercialità che predilige un cd con un’alternanza di canzoni ritmate ad altre lente. Nel mio disordine è un insieme di 10 brani monocorde che non decollano e restano tutti là, nel mondo confuso di questa giovane cantautrice.
Vincitrice di svariati concorsi come Liberi Gruppi, Nuova Musica Italiana ed ospite ad Arezzo Wave Love Festival, Ilaria Pastore realizza un disco dove si tenta di dare attenzione ai testi che però si fa fatica ad ascoltare dall’inizio alla fine. La disattenzione ha la meglio quasi su tutti i brani, dove si gode senza dubbio della sua voce gradevole e della buona performance dei musicisti.
Non mancano certo canzoni piacevoli come Céu e La chiamano notte (brano dedicato alla madre). Il resto sembra quasi una sorta di diario segreto che Ilaria Pastore ha voluto svelare ai propri cari, quasi scordandosi del pubblico. Chi la conosce quasi sicuramente apprezzerà questo disco, gli altri invece resteranno con molti punti interrogativi da risolvere.
01. La chiamano notte
02. Occhi lucidi
03. A volte
04. Ora
05. Miele
06. I passi avanti
07. Céu
08. Addosso
09. Fermo immagine
10. Soñia
Ilaria Pastore: voce, testi, chitarra acustica, chitarra elettrica in #10 Lucio Fasino: basso Gipo Gurrado: chitarra classica, chitarra elettrica, e-bow in #1, 7, lapsteel guitar, programming in #3, chitarra classica in #4, 5, 6, 9 Mattia Boschi: violoncello in #1 Antonio Fusco: batteria in #1, 3, 5, 6, 8, 9 cajon, percussioni in #2, 6 Valentino Finoli: clarino, clarino basso in #2, 6 Floriano Bocchino: fender rhodes in #3, 8, 9 Mell Morcone: pianoforte in #5