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Carmine Torchia

Non c’è più niente – Carmine Torchia per Léo Ferré

Carmine Torchia è nato a Catanzaro, cresciuto a Sersale e vive a Milano. Scrive canzoni, produce dischi, spettacoli e mette in musica i poeti. Due righe veloci che servono ad inquadrare un artista poliedrico e che ci aiutano a presentare il suo nuovo lavoro. Nel dicembre 2023 ha infatti pubblicato il libro-cd Non c’è più niente – Carmine Torchia per Leo Ferré, suonato e cantato con Daniele Fiaschi e Matteo D'Alessandro (e con la presenza di diversi ospiti). Un album ‘politico’, nato dalla collaborazione con La mémoire et la mer che lo ha prodotto assieme a Nota, l’etichetta discografica friulana di Valter Colle, con Edizioni Peermusic Italy.

Un lavoro di traduzione e rielaborazione musicale supportato dalla famiglia del cantautore francese, che era anche compositore, scrittore, artista impegnato in nome della libertà, anarchico con la A maiuscola, che si ispirava ai francesi “maudit” come Baudelaire, Verlaine, Rimbaud ma era anche affascinato dagli italiani Pavese e Testori; autori che nel tempo ha musicato e portato in scena nei suoi recital.
Ed è restando proprio nell’ambito del recital, che si alterna al canto, che si colloca questo tributo, frutto di uno studio e una frequentazione accurata e sentita con l’universo di uno dei giganti della musica d’autore francese. La traccia che apre l’ascolto è la prefazione Alla scuola della poesia. Torchia (qui sotto nella foto) sembra quasi canalizzare l’anima di Ferré, restituendoci un ritratto vivido e attuale attraverso le parole che hanno costruito le sue opere. L’ascolto risulta intenso e attento; il senso delle liriche crea una varietà di immagini e sensazioni che abbattono quei muri che aprono le porte dell’introiezione.


 

Sono tredici le canzoni selezionate da Mathieu Ferré, figlio di Léo. Sono state tradotte in italiano, alcune per la prima volta, come Il cattivo seme, Thank you Satan, No grazie, La Marsigliese e La speranza. Brani che vengono interpretati fedelmente con lo stile originale e personale di Carmine Torchia. Forse non è un album di facilissimo approccio, soprattutto per chi non ha mai affrontato la produzione autoriale di Léo Ferré, che con le sue inquietudini ha sempre raccontato la forza e la malinconia di un poeta ribelle, visionario, schietto, che non le mandava a dire. Ma già ad un secondo ascolto si inizia ad entrare meglio nel suo mondo e ad agevolare il tutto, nel piccolo libro che accompagna il cd, sono presenti i testi dei brani tradotti (oltre a quelli originali) più tre interventi che aiutano la comprensione. Il primo è ‘Paris-Sersale A/R’ scritto da Mathieu Ferré che introduce, spiega e “benedice” questa scelta operata da Carmine Torchia, accomunandolo alla figura di Caronte che traghetta l’ascoltatore alla scoperta di parole, di ‘Amore e di Libertà’. Segue poi Edoardo De Angelis in ‘Senza bavaglio, senza museruola’ permette di entrare maggiormente in connessione con il mondo e il pensiero di Léo, raccontando le sfumature che hanno caratterizzato i suoi testi e infine Andrea Satta, in ‘Ferré sul 38° parallelo’ rivela come Torchia sia riuscito a interpretarlo, attraverso una lettura poetica non convenzionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

C’è chi sostiene che “Tradurre è un po’ come tradire”, tuttavia, questi testi nello scambio linguistico riescono a mantenere intatta la connotazione originale e vengono enfatizzati da un tappeto sonoro e da elementi che creano un’atmosfera elettrizzante. È il caso, ad esempio, del brano (recitato) La solitudine accompagnato dal suono della chitarra elettrica che gli dona un’anima rock. E di Non c’è più niente, un testo surreale, che nella versione originale ha una durata di oltre 15 minuti. Torchia lo amplia fino a farlo arrivare a circa 18 minuti, offrendo una suggestiva rilettura che scorre su un loop creato da un giro armonico-psichedelico, portandoci a scoprire (o riscoprire) parole che sembrano scritte oggi e che invitano a capire che in quel “non c’è più niente” si cela invece un tutto. Un concetto che ritroviamo nelle parole di Léo Ferré (qui in alto in una foto di repertorio) che compaiono anche sulla quarta di copertina dell’album: “Nasci solo muori solo, tra i due, ci sono avvenimenti, avvenimenti che spero tu scelga, perché la maggior parte delle volte questi avvenimenti ti vengono imposti, quindi fai tutto quello che puoi per mantenere questi avvenimenti per te stesso”. Il cdbook, racchiuso in un elegante digipack, è disponibile al link Non c’è più niente – Nota.it

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Carmine Torchia
  • Anno: 2023
  • Durata: 60:05
  • Etichetta: Peermusic Italy - Nota

Elenco delle tracce

01. Alla scuola della poesia

02. Gli anarchici

03. Il cattivo seme

04. L’oppressione

05. Muss es sein? Es muss sein!

06. La memoria e il mare

07. Gli anarchici (tema)

08. La speranza

09. Thank you Satan

10. La solitudine

11. La Marsigliese

12. No grazie

13. Non c'è più niente

Brani migliori

  1. Gli anarchici
  2. Il cattivo seme
  3. La solitudine

Musicisti

Testi e musica: Léo Ferré
Traduzioni: Carmine Torchia con l'aiuto di Mathieu Ferré, Enrico Medail (#e 1, 2, 10, 13), Guido Armellini (# 5) Carmine Torchia: voce, basso, chitarre, sintetizzatori, pianoforti, programmazione - Daniele Fiaschi: chitarre elettriche - Matteo d'Alessandro: batteria - Tristan Torchia-Ferré, Nicolas e Charlotte Ferré, Alessandro Bartalini: cori (# 3) - Mattia De Minicis: clarinetto, percussioni (# 5) - Filippo Grilli: pianoforte (# 7) - Luca De Carlo: tromba (# 8) - Enrico Gabrielli: sassofono, clarinetto, archi (# 9) - Matteo Frullano: organo, sintetizzatore e piano elettrico (# 10) - Adriano Modica: chitarra elettrica, organo Farfisa, sintetizzatore, vibrafono, percussioni (# 5), mellotron (# 5, 8), sintetizzatore (# 13) Arrangiamenti e produzione: Carmine Torchia Registrazione del suono:
Matteo Frullano c/o Lo studiolo (Barberino Tavarnelle - FI) Missaggio: Adriano Modica Mastering: Roberto Romano
Design: Linda Fierro Fotografie: Tommaso Le Pera (copertina), Leonardo Sani, Michela Franzoso