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Francesco Guccini - AA.VV.

Note di Viaggio – Capitolo 2: Non vi succederà niente

Fuori ovunque Note di Viaggio – capitolo 2: non vi succederà niente, secondo volume che raccoglie le più belle canzoni di Francesco Guccini, interamente prodotte e ri-arrangiate con maestria da Mauro Pagani e interpretate da alcuni grandi artisti italiani. E per avvicinarci meglio all’ascolto dell’album, scegliamo proprio le parole che Mauro Pagani ha usato per descrivere la scintilla che ha dato il via: “Di nuovo ricordi, sogni perfetti, tratti di strade infinite, momenti entusiasmanti in cui, almeno per un secondo, ci siamo creduti imbattibili, in cui per un solo ineguagliabile attimo, tutto ci è sembrato perfetto. Ogni momento irripetibile, ogni eroe bellissimo e invincibile”.

Si tratta di dodici rivisitazioni volte a completare il progetto presentato meno di un anno fa dal titolo Note di viaggio - Venite avanti e arricchite da un atteso brano inedito I migranti, scritto e cantato dal Maestro insieme a I Musici (qui nella foto), la sua band storica e a tal proposito Francesco Guccini dichiara “Non scrivo canzoni dal 2011, da allora ho solo scritto il testo di Migranti”. Una canzone che racconta il tema dell’immigrazione con l’impulso e lo slancio di un tempo verso la fragilità umana e sociale, legandosi al primo capitolo di “Note di Viaggio”, la cui copertina – realizzata dallo street artist Tvboy – richiama il tema del viaggio per mare. Anche la copertina di questo secondo capitolo è una straordinaria opera realizzata dall’artista NeoPop con una chiara ispirazione al Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo e che rappresenta gli artisti protagonisti dell’album come i lavoratori dell’opera oggi esposta al Museo del Novecento di Milano. In questo particolare e difficile momento storico è bello osservare artisti famosi come rappresentanti di musicisti ed operatori dello spettacolo in un cammino di lotta di classe, decisa ma pacifica.

All’ascolto di questo secondo volume il Maestro sembra davvero emozionarsi "Forse, come capita gli anziani, un po’ di rincoglionimento m’ha reso più sentimentale di prima. Ma queste canzoni non sono nate per caso, le ho scritte tutte in momenti particolari della mia vita, e riascoltarle oggi mi fa anche commuovere". Fra i tanti ad aver reso omaggio a Guccini c’è Zucchero che colora di gospel Dio è morto,  avvicinando coraggiosamente ad una musica liturgica un pezzo inizialmente frainteso e censurato, riuscendo bene nell’intento di valorizzare questo canto di speranza e bisogno di rinascita spirituale. Fiorella Mannoia indossa elegantemente Madame Bovary e conferma la sua capacità straordinaria di interpretare e raccontare le storie cantando. In Autunno cantata da Roberto Vecchioni ed Emma ritroviamo un bell’incontro generazionale, mentre Vinicio Capossela ci sorprende, come sempre, per la sua capacità di tirar fuori interpretazioni così emozionanti servendosi di arrangiamenti minimal ed intimi: sembra che sia Vedi cara ad averlo scelto e non viceversa. Gianna Nannini trascina con grinta Quello che non... in territori rock, mentre Mahmood in Luna fortuna ci regala un’interpretazione insolita, capace di attualizzare ed esaltare il brano al punto giusto. Davvero coinvolgente l’interpretazione di Levante in Culodritto che elargisce delicatezza e freschezza a quella saggezza paterna un po’ malinconica protagonista del testo. Petra Magoni ci fa ascoltare con la sua voce cristallina e quegli sprazzi di fisarmonica un successo simbolo del cantautore modenese Canzone di notte n. 2 che racchiude in sé lo spirito guida del Maestro “È facile tornare con le tante stanche pecore bianche. Scusate, non mi lego a questa schiera, morrò pecora nera”.

Questo non è un album per nostalgici, non si volta indietro ma guarda con attualità al futuro attraverso le canzoni del Maestro. Più che una celebrazione di Guccini, trattasi di un riuscitissimo tentativo di avvicinamento di questi brani alle nuove generazioni che probabilmente, grazie a questi artisti, potranno appropriarsene anche se per un solo ascolto nella vita. Non potranno rimanerne indifferenti. Perché Guccini è autenticità. Quello che quest’epoca ci sta indottrinando a saper evitare. Il Maestro è così, esattamente come lo immagini o come lo vedi. Con quell’anonimo maglione che forse mai compreresti. Eppure, quando riascolti i suoi brani, anche interpretati da altri, ti piacerebbe spogliarti di ogni sovrastruttura per essere semplicemente come lui, così indipendente ed incurante dei cliché e dei giudizi. Non sarebbe mai stato quello che gli altri avrebbero voluto lui fosse. Non avrebbe mai strizzato l’occhio a quanto convenientemente radiofonico. Guccini è così: prendere o lasciare. È il bianco o il nero, senza grigi compromessi. Le sue canzoni soccorrono gli indecisi, gli affittuari di ogni limbo. Non esistono vie di mezzo. O sei il macchinista della locomotiva o il passeggero a bordo travolto nella strage. E quando la soglia della nostra attenzione sembra esercitarsi ed abituarsi ai 15 secondi delle Ig stories, riascolti una sua canzone, tutta di un fiato, e finalmente ringrazi quella parte sopita di te desiderosa ancora di ascoltare.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Mauro Pagani
  • Anno: 2020
  • Durata: 53:54
  • Etichetta: BMG

Elenco delle tracce

01. Dio è morto - Zucchero
02. Signora Bovary - Fiorella Mannoia
03. Autunno - Emma e Roberto Vecchioni
04. Vedi cara - Vinicio Capossela
05. Quello che non... - Gianna Nannini
06. Farewell - Jack Savoretti
07. Culodritto - Levante
08. Luna fortuna - Mahmood
09. Canzone di notte n.2 - Petra Magoni
10. Acque - Ermal Meta
11. Canzone delle domande consuete - Fabio Ilacqua e Mauro Pagani
12. Migranti - Francesco Guccini e I Musici

Brani migliori

  1. Dio è morto – Zucchero
  2. Vedi cara - Vinicio Capossela
  3. Culodritto – Levante

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