Patrizio Fariselli
A Patrizio Fariselli le cose semplici non sono mai piaciute, fin da
quando, agli inizi degli anni settanta, con i suoi Area cercava di estendere i
confini della musica italiana. Ma il compositore di Cesenatico è sempre
riuscito, anche nel progetto solista, nella non facile impresa di esprimere con
semplicità concetti complessi e nuove vie espressive.
A riprova della sua attitudine
arriva Notturni, un disco che segna
il ritorno alle sonorità elettroniche e che prende spunto dall’idea sviluppata
nel diciottesimo secolo riguardo alla “musica notturna”, cioè quelle
composizioni che, al di là delle caratteristiche formali, erano destinate a
essere eseguite di notte. Fariselli disegna, in sette passaggi dalla cifra
stilistica di spessore, la sua visione di una notte d’estate, partendo dal
cuore delle ore più buie fino alle prime luci del nuovo giorno.
Un concept che prende forma
dall’apertura affidata al breve accenno di Canzone di Seikilos, un brano dalle fattezze profonde e misteriose, che apre
la strada alla successiva Variazione:
acqua liquida suite (6° movimento), in un continuum sonoro dove affiorano
gli aspetti più fascinosi delle ore nascoste dai bagliori del sole: le
inquietudini, gli spettri, le trasgressioni. La parte centrale del disco porta
in dono situazioni più distese, evocative. In tal senso giocano un ruolo
fondamentale il pianismo morbido di Fariselli, spesso incentrato sul registro
basso, la chitarra dell’ospite Roberto Cecchetto, capace di pennellare a tinte
funky Notturno afoso, e una serie di
inserti strumentali tendenti a una maggiore apertura timbrica. L’album chiude
il cerchio intorno alla sua idea di base con due pezzi più rilassati: Les paradis artificiels e Variazione: acqua liquida suite (7°
movimento) strizzano l’occhio a una fusion rivista e corretta, mettendo in
mostra un atteggiamento risolto, dilatato, luminoso.
Destinato a un pubblico attento e
voglioso di seguire l’evolversi di un discorso lontano dagli standard,
“Notturni” segna un nuovo importante capitolo nella storia di Patrizio
Fariselli, pianista allergico alla banalità e sempre pronto a un fuori pista compositivo
rischioso, ma dal grande appeal.
01. Canzone di Seikilos (II° sec. AC)
02. Variazione: Acqua liquida suite (6° movimento)
03. Aspåskjølen lights
04. Notturno insonne
05. Notturno afoso
06. Les paradis artificiels
07. Variazione: Acqua liquida suite (7° movimento)
Patrizio Fariselli:
piano e strumenti vari
Giovanni Giorni:
batteria in #2 e #7
Roberto Cecchetto:
chitarra in #5
Pacho:
percussioni in #7