Antonio Langone
Quante influenze musicali possono esserci in una canzone? E quante in un intero album? E nonostante questo è possibile rimanere originali? La risposta è Oltre gli alberi ci sono le stelle. L’album (uscito a maggio 2018) è un mix ben riuscito di folk, country e cantautorato e accompagna chi ascolta in un viaggio introspettivo in cui è facile ritrovarcisi.
Una chitarra e una stanza vuota per concentrarsi su se stesso gli ingredienti dai quali scaturisce un lavoro che tratta a 360 gradi il tema dello smarrimento personale, filo conduttore dell’album, alternando uno stile evocativo ad uno narrativo, mai banale. Si affronta il tema della paura, dell’incertezza, del rifiuto e del dolore. In Mostri soprattutto si affronta un tema particolarmente autobiografico, quello delle crisi di panico: il brano è di fatto un punto di svolta nel viaggio interiore e segna il momento in cui l’autore prende coscienza delle proprie paure e del fatto che esse sono nient’altro che un sentimento come tutti gli altri e che come tali possono essere analizzate. Le paure, al pari del dolore, della gioia, dell’amore sono parte di noi e ci accompagnano per tutta la vita: l’unico modo per non soccombere ad esse è conoscerle, chiamarle per nome e affrontarle.
La fragilità della psiche umana è ben chiara all’autore, gli stati d’animo sono descritti in maniera talmente chiara e immediata che anche chi non ha mai sperimentato le sensazioni trattate si ritrova in qualche modo catapultato in questo mondo buio dove le paure sono affrontate senza remore fino alla loro totale accettazione. E alla realizzazione che liberarsene non è possibile ma che conoscerle ed ammettere che sono parte di noi è l’unico modo per trovare la serenità. Un lavoro quello di Antonio Langone in qualche modo terapeutico oltre che gradevole all’ascolto.
01. Perduto altrove
02. Purtroppo va così
03. Chiedi alla polvere
04. Portami dentro
05. Mostri
06. Liberiamo i fiori
07. Manifesti
08. Mare
09. Panni al sole