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Modena City Ramblers

Onda libera


C’era bisogno di verificare che cosa sarebbe stato dei Modena City Ramblers dopo l’assestamento del gruppo dovuto, in particolare, alla partenza di Stefano “Cisco” Bellotti ed alla produzione dell’album precedente, “Dopo il lungo inverno”, che appariva, pur con i suoi molti pregi, un lavoro di transizione in attesa di tirare le somme della storia precedente e ripartire per nuove avventure musicali (e non solo). Ebbene: Onda libera viene a fugare i dubbi sul futuro di questo gruppo poliedrico ed ormai “storico” per quella nuova musica popolare che si è affacciata ai confini della discografia italica all’inizio degli anni novanta. Dubbi fugati innanzitutto dalla musica, sempre potente, generosa, ricca di sfumature, assolutamente coerente con le liriche delle canzoni, con quell’essere quasi studiata affinché, dal vivo, possa sprigionare tutta la sua potenza espressiva ed emozionale (l’intro di Figli del vento qui è l’esempio più calzante). Musica sempre con l’orecchio lanciato nel passato folk-punk irlandese ma con l’occhio proteso verso il futuro al di là delle semplici ed occasionali nostalgie. “Onda libera” è un disco politico? Forse, ma prima è un disco di musica popolare, è un lavoro che risente di letture importanti, della cronaca, dell’indignazione sociale ed etica che coglie molti cittadini, i quali vorrebbero esprimere il loro sdegno ma non sanno come fare ed ecco che una band di emiliani, con lo sguardo ed il cuore attenti alle cose del mondo, traduce in forma artistica disagi ed indignazioni. Per trovare soluzioni? Probabilmente no, ma per indicare segnali di reazione e resistenza, certamente sì. Se hanno senso alcune delle parole della Costituzione della Repubblica Italiana scritte sulla copertina italiana bene si amalgamano a quelle di don Luigi Ciotti, scritte nelle note del libretto interno al disco, in particolare quando ci ricorda che si tratta anche di canzoni “…di speranza, di una libertà costruita insieme agli altri e non a discapito di altri”. Un album, “Onda libera” che probabilmente inaugura un nuovo percorso dei MCR. Un percorso che non rinnega uno iato di quanto prodotto fino ad oggi ma che cerca di trasformarlo in una sorta di trampolino che lanci oltre la routine il desiderio di fare musica di una band sempre in bilico tra tradizione e novità. “Onda libera” è un album ricco di stimoli, ricco di musica, ricco di passione, ricco di speranza, ricco di desiderio di condividere con gli ascoltatori sogni e delusioni. Ricco di futuro.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Modena City Ramblers
  • Anno: 2009
  • Durata: 48:28
  • Etichetta: Modena City Records/Mescal

Elenco delle tracce

01. Onda libera
02. Libera terra
03. Valzer chiuso in soffitta
04. Il naufragio del Lusitania
05. Figli del vento
06. Il mulino e il tuo giardino
07. Di corsa
08. Prigioniero di chi?
09. C’è tanto ancora
10. Libera Mente
11. Ballata della dama bianca
12. L’uomo nell’alto castello

Brani migliori

  1. Prigioniero di chi?
  2. Onda libera
  3. L’uomo nell’alto castello

Musicisti

Arcangelo “Kaba” Cavazzuti: chitarra classica, percussioni, shaker, cori, bodhran, triangolo, tavolette, cow bell, talking drum, batteria, tastiere, armonica, scacciapensieri, unghie di capra, tabla
Franco D’Aniello: tin whistle, sax tenore, cori, clarinetto, flauto traverso, piffero campano
Massimo “Ice” Ghiacci
: contrabbasso, basso elettrico, glockenspiel, contrabbasso, cori, contrabbasso elettrico, chitarra baritono, chitarra classica, basso dobro, theremin.
Francesco “Fry” Moneti
: mandolino, violino, chitarra sitar, bouzouki, cori, mandolino, chitarra elettrica, banjo, chitarra acustica, saz, camanchech, mandobanjo, oud, chitarra classica, chitarra 12 corde, e-bow, violino elettrico
Davide “Dudu” Morandi
: voce, cori
Leonardo “Leo” Sgavetti
: fisarmonica, pianoforte scordato, clavinet, organo hammond, vibrafono
Elisabetta “Betty” Mezzani
:  voce, cori
Roberto “Robby” Zeno
: batteria, grancassa, tammorre, darbuka, percussioni, cowbell, timbali, wood block, timpani, conga, shaker, nacchere, cajon

Franco Borghi: trombone
Paolo Campani
: sax tenore
Emad Shunan
: voce, cori
Simone Benassi
: tromba